Facebook cerca di fare breccia tra i pre-adolescenti. Secondo documenti interni ottenuti dal Wall Street Journal, il social di Mark Zuckerberg ha formato un team per studiare i ‘pre-teenager’, fissando un obiettivo triennale per creare più prodotti per loro.
I documenti mostrano che il numero di adolescenti che usano Facebook ogni giorno è calato del 19% negli ultimi due anni, e gli esperti hanno scoperto che teenager e pre-teenager considerano il social un luogo per ‘vecchi’. Il timore è di perdere terreno rispetto alle app concorrenti, più popolari tra i giovanissimi.

Facebook non è l’unica azienda tecnologica a corteggiare la fascia di età tra i 10 e i 12 anni. Praticamente tutte le principali piattaforme di social media guardano sempre più con attenzione a questo target. Dovendo però fare i conti con i problemi legali o normativi relativamente al modo in cui i bambini utilizzano i loro prodotti. La legge federale sulla privacy vieta la raccolta di dati sui minori di 13 anni e i membri del Congresso hanno criticato le aziende tecnologiche per non aver fatto di più per proteggere i bambini online dai contenuti dannosi.
Dalle parti di Menlo Park hanno contestato la ricostruzione fatta dal quotidiano. “L’ultima storia del Wall Street Journal è un insieme di informazioni già pubblicate in articoli precedenti. Si basa su una comunicazione interna priva di nuovi elementi per riportare informazioni di cui si è già ampiamente scritto”, ha affermato un portavoce di Facebook. L’accusa è di aver ripreso una parte della presentazione senza contestualizzarla, che non riguarderebbe i “piani prodotto” del social.