“Mi sono insediato cinque giorni prima del lockdown. Sono stati anni difficili e alcune cose sono andate molto bene, come i programmi di Brignano e di Lundini, ma abbiamo perso anche alcuni appuntamenti per motivi di cui la rete non aveva colpa, come ‘Pechino’ e ‘Made in Sud’, e non è stato facile”. Ludovico Di Meo, prossimo alla uscita da Rai2, traccia il bilancio della sua direzione della rete durante la conferenza di presentazione di ‘Quelli che il lunedì’. “Siamo stati forti sullo sport – aggiunge – con ottimi ascolti. Le Olimpiadi ci hanno insegnato che lo sport può essere raccontato”.
“Lascio una rete sperimentale – dice ancora Di Meo – dove si può fare di tutto, dallo sport alla radio, al racconto del territorio, alla fiction. Ci sono programmi con interviste che hanno ottimi ascolti, come ‘Belve’ della Fagnani e ‘Ti sento’ di Diaco. Tornerà ‘La Caserma’ e ci sarà ancora Enrico Brignano. Rai2 fa tutto quello che gli altri non fanno. Abbiamo la libertà di sperimentare e le cose si possono fare senz’altro meglio. Rai2 ha la vocazione di accogliere altri temi e la domenica pomeriggio ospiteremo dei documentari. E prima ancora il programma ‘Citofonare Rai2’ delle due ragazze terribili Ventura e Perego”, conclude.
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