Big Tech nel mirino bipartisan

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Democratici e repubblicani Usa concordi sulla necessità
di leggi severe. E a vigilare dalla Ftc arriva Lina Khan, 
nota per le sue posizioni decise

Giugno è stato un mese difficile per il rapporto tra la politica americana e le grandi aziende tecnologiche. Tre nuovi disegni di legge presentati alla Camera e la nomina del nuovo direttore della Ftc (Federal Trade Commission) segnalano un forte cambiamento di approccio tra questa legislatura e quelle precedenti, compresa quella di Obama che aveva per lo più cercato di governare i giganti tech tramite l’autoregolamentazione.
I democratici e i repubblicani della Camera hanno presentato, congiuntamente, tre proposte di legge mirate a controllare il potere dei giganti della Silicon Valley. Il raro atto di cooperazione in un Congresso così fortemente diviso, sottolinea il crescente interesse bipartisan nella revisione delle leggi federali sulla concorrenza. Le proposte di legge si basano sulle raccomandazioni che il comitato antitrust della Camera ha presentato, a seguito di un’indagine di 16 mesi sui giganti della tecnologia. Se approvate, segnerebbero una revisione storica delle leggi sulla concorrenza vecchie di decenni. “In questo momento, i monopoli tecnologici non regolamentati hanno troppo potere sulla nostra economia”, ha dichiarato David N. Cicilline, presidente del comitato antitrust della Camera. “Sono in una posizione unica per scegliere vincitori e vinti, distruggere le piccole imprese, aumentare i prezzi ai consumatori e far perdere il lavoro alle persone. La nostra agenda livellerà il campo di gioco e assicurerà che i monopoli tecnologici più ricchi e potenti seguano le stesse regole degli altri”. Il più controverso dei progetti di legge, l’Ending Platform Monopolies Act, renderebbe illegale per le principali piattaforme tecnologiche gestire un’altra linea di attività che crei un conflitto di interessi.

Le disposizioni e il ruolo di Lina Khan

Una misura che colpirebbe Amazon, Apple, Google, Facebook in maniera sostanziale, costringendoli a non operare, ad esempio, con il motore di ricerca che segnala i video (YouTube/Google), il marketplace che vende anche merci proprie (Amazon e Apple) o la più alta visibilità di storie sponsorizzate sui propri profili (Facebook). L’American Innovation and Choice Online Act, secondo disegno proposto, vieterebbe ai giganti della tecnologia di dare ai propri prodotti e servizi la preferenza rispetto ai rivali. Ciò potrebbe avere implicazioni, soprattutto quando legislatori e tribunali esamineranno le accuse ad Apple di abuso di controllo sui sistemi operativi iPhone e iPad per danneggiare la concorrenza. Un terzo disegno di legge, il Platform Competition and Opportunity Act, vieterebbe ai magnati della tecnologia di accaparrarsi concorrenti in ascesa. L’indagine della Camera ha rivelato email di Facebook, promemoria e altri documenti un tempo segreti, che hanno dimostrato che il social network ha cercato di acquisire “le sue minacce competitive per mantenere ed espandere il suo dominio”. Ci si mette anche l’amministrazione Biden con la nomina della nuova presidente della Ftc, la commissione federale che vigila sul commercio. La prescelta è Lina Khan (in foto Ansa, ndr), 32 anni, nota per le sue proposte non convenzionali per contrastare il potere dei giganti della tecnologia. Mentre era ancora alla facoltà di legge nel 2017, ha scritto un documento su Amazon suggerendo che le leggi anticoncorrenziali statunitensi erano scarsamente attrezzate a contrastare il mondo dell’e-commerce. In seguito è stata consulente di una commissione investigativa della Camera che l’anno scorso ha pubblicato un rapporto che descriveva in dettaglio il comportamento anticoncorrenziale delle società tecnologiche. Docente associata alla Columbia Law School, ha lavorato come consulente legale per il commissario Ftc Rohit Chopra. Il voto a favore di Khan in Senato è stato una rara dimostrazione di bipartitismo: 21 repubblicani, 46 democratici e due indipendenti a sostegno di Khan. Amy Klobuchar, senatrice democratica, ha chiosato: “Penso che sia una pensatrice fuori dagli schemi, qualcuno che osserverà queste cose nel modo lungimirante di cui abbiamo bisogno”. Khan, durante l’udienza di conferma, ha segnalato che avrebbe adottato una linea dura sulla regolamentazione dei giganti della tecnologia. Inoltre, si unisce all’agenzia in un momento critico: la Ftc lo scorso anno ha intentato una storica causa antitrust contro Facebook, ed è sotto pressione per presentare una sfida simile contro Amazon.

Diverse le motivazioni, unico approccio

Repubblicani e democratici hanno motivazioni divergenti per regolamentare i giganti della tecnologia. I democratici hanno spinto per una riforma della legge antitrust per affrontare la crescente concentrazione economica. I repubblicani sollevano preoccupazioni sul fatto che i giganti della tecnologia abbiano soffocato le loro voci online. Il vento, però, è cambiato; nelle parole di Lina Khan: “Sono molto grata al Senato per la mia conferma. Il Congresso ha creato la Ftc per salvaguardare la concorrenza leale e proteggere i consumatori, i lavoratori e le imprese oneste da pratiche sleali e ingannevoli. Non vedo l’ora di sostenere questa missione con vigore e di servire il pubblico americano”.