Profitti messi davanti alla sicurezza, l’attacco di Frances Haugen, la talpa che ha fornito documenti al Wsj
Facebook è di nuovo nell’occhio del ciclone, in quella che si profila essere una delle crisi peggiore dai tempi di Cambridge Analytics. A scatenarla Frances Haugen, ex dipendente del social, con una serie di dichiarazioni rilasciate in un’intervista esclusiva sulla Cbs nel programma ’60 Minutes’. Che promettono di avere un seguito visto che martedì Hauges è attesa al congresso per una deposizione.
L’accusa a Fb: profitto preferito a sicurezza
“C’era un piano di sicurezza” e di controlli sui messaggi d’odio e sulla disinformazione che apparivano su Facebook, ma “dopo le elezioni presidenziali del 2020 qualcosa è cambiato”, ha spiegato Haugen.
Gli algoritmi sarebbero cambiati e il sistema sarebbe diventato “meno sicuro”. Dal quel momento la piattaforma social avrebbe allentato la censura dei messaggi d’odio e i contenuti che disinformavano sul risultato elettorale, finendo per favorire la diffusione dei messaggi sui presunti brogli.
“Avevano pensato che se avessero cambiato gli algoritmi per rendere il sistema più sicuro, la gente avrebbe speso meno tempo sui social, avrebbero cliccato meno le inserzioni pubblicitarie” e Facebook “avrebbe fatto meno soldi”, ha attaccato la donna tracciando un quadro inquietante.
“Ho visto ripetutamente conflitti di interesse fra quello che era buono per il pubblico e quello per che era buono per Facebook e Facebook ogni volta ha scelto quello che era meglio per lei”. “Hanno sempre preferito il profitto alla sicurezza”, ha chiosato, accusando il social di “amplificare il peggio degli esseri umani”. Un atteggiamento che a suo dire “si è allargato a Instagram”.

Nell’intervista Haugen ha raccontato anche di aver fatto denunce alla Sec, la Consob americana, nelle quali accusava il social di aver nascosto le sue ricerche agli investitori e al pubblico. “A un certo punto nel 2021 ho realizzato che dovevo agire in modo sistematico e dovevo avere abbastanza documenti in modo che nessuno potesse mettere in dubbio che era reale”, ha spiegato.
La difesa di Facebook
In una dichiarazione scritta, Facebook si è difesa. “Sostenere che incoraggiamo i cattivi contenuti e non facciamo niente per fermarli non è vero”. “Voglio essere chiaro: lavoriamo per limitare non per espandere i discorsi di odio, e abbiamo politiche chiare che vietano contenuti che incitano alla violenza. Non realizziamo profitti dalla polarizzazione, il contrario”, è stato il commento di Nick Clegg, vicepresidente di Facebook per gli Affari Globali, in una mail ai dipendenti.
Chi è Frances Haugen
Frances Haugen, laureata a Harvard, dal 2019 ha lavorato in Facebook come ingegnere informatico addetta ai dati.
E’ lei la talpa che nelle scorse settimane ha passato al Wall Street Journal i molti documenti interni alla base degli articoli che il giornale ha dedicato al social, mostrando come dalle parti di Menlo Park fossero a conoscenza dei danni che le sue app e i suoi servizi potevano causare.