Alla vigilia della seduta straordinaria del Consiglio nazionale della Fnsi, previsto per il 7 ottobre in piazza Montecitorio, incontro dei vertici del sindacato dei giornalisti con la stampa. Obiettivo della mobilitazione, chiedere all’esecutivo interventi urgenti e concreti già a partire dalla prossima legge di Bilancio. Senza dimenticare un mercato del lavoro sempre più caratterizzato dal precariato, il contrasto alle querele bavaglio, una riforma organica delle norme sulla diffamazione, l’applicazione dell’equo compenso e il futuro dell’Inpgi.
Riforme strutturali
“Vogliamo richiamare l’attenzione del governo sulle criticità di una professione sempre più sotto attacco”, , ha detto il segretario nazionale Raffaele Lorusso parlando della situazione in cui si trovano i giornalisti. “Il settore vive una crisi senza precedenti, ma non è accompagnata da misure che invece vengono messe in campo per altri settori”.
“Vogliamo parlarne alla vigilia della Legge di Stabilità e noi chiediamo al governo di fare qualcosa adesso”, ha spiegato. “Il precariato sta diventando il tratto distintivo di questo lavoro e non possiamo accettare che ai pensionamenti anticipato non ci sia dall’altra parte una politica di assunzione. I nostri contratti da precari, ha chiosato, sono come i Rider”.
“È necessario tornare in piazza perché il governo deve prendere atto della situazione di estrema difficoltà che il mondo dell’informazione sta affrontando. Servono interventi strutturali a sostegno di un settore vitale per la democrazia che lo accompagnino nella delicata fase di transizione al digitale già in corso”, ha detto Raffaele Lorusso.
Il commissariamento dell’Inpgi
“Il settore vive una situazione drammatica e l’attenzione del governo è tutta concentrata sull’Istituto di previdenza”, ha detto poi. “Il commissariamento dell’Inpgi sarebbe il primo passo verso il commissariamento dell’articolo 21 della Costituzione, della professione giornalistica e del diritto dei cittadini ad essere informati. Non possiamo permetterlo”. “Domani porteremo in piazza le nostre proposte e richieste e la nostra voglia di dire no a questo disegno il cui obiettivo è solo quello di rendere il giornalismo in questo Paese sempre più debole. Il governo prenda atto che le criticità dell’editoria italiana vanno affrontate ad un tavolo con le parti sociali. È necessaria una nuova legge di sistema, se non ci saranno risposte la mobilitazione continuerà e il clima diventerà più aspro”, ha concluso Lorusso.
Giulietti: “fatti, non fuffa”
“Domani le risposte non riguardino solo l’Inpgi, ma anche le querele bavaglio. Vogliamo fatti, il resto è fuffa”, è stata la richiesta del presidente Beppe Giulietti.
Nel suo intervento Giulietti ha richiamato anche le recenti aggressioni ai danni di giornalisti verificatesi nelle piazze italiane durante le manifestazioni no-vax. “Mi auguro non si debba ricorrere allo sciopero generale. Lo dico con serenità: mi ha impressionato che una persona come il presidente Sergio Mattarella abbia detto ‘sento una brutta aria nei confronti dei cronisti'”.
“Dal presidente Draghi ci aspettiamo che convochi la Fnsi per mettere al centro il tema essenziale della riforma editoria. Non saremo corresponsabili del commissariamento dell’articolo 21 della Costituzione”, ha concluso.