Il Premio Nobel per la Letteratura 2021 gli è stato assegnato “per la sua intransigente e profonda analisi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel golfo tra culture e continenti”
Abdulrazak Gurnah ha saputo di aver vinto il Premio Nobel per la letteratura 2021 mentre era in cucina, nella sua casa in Inghilterra. A raccontarlo è stato Anders Olsson dell’Accademia svedese, dopo l’annuncio del vincitore con cui il comitato del Premio ha avuto una conversazione “lunga e molto positiva”.
Le motivazioni del Premio Nobel
Gurnah è il primo tanzaniano e primo africano nero a vincere dopo Wole Soyinka nel 1986. Il Premio Nobel per la Letteratura 2021 gli è stato assegnato “per la sua intransigente e profonda analisi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel golfo tra culture e continenti”. Questa la motivazione annunciata dall’Accademia di Svezia.
Chi è Abdulrazak Gurnah
Abdulrazak Gurnah è nato nel 1948 e cresciuto nell’isola di Zanzibar, nell’Oceano Indiano, ed è arrivato in Inghilterra come rifugiato alla fine degli anni ’60. È stato professore di inglese al Postcolonial Literatures at the University of Kent a Caterburry.
Arrivato nel Regno Unito, dove tutt’ora vive, come rifugiato alla fine degli anni ’60, il Premio Nobel per la Letteratura 2021 Abdulrazak Gurnah, 73 anni, è autore di dieci romanzi e di una serie di racconti, tutti attraversati dalla questione del rifugiato e nei quali ha stravolto la prospettiva coloniale per evidenziare quella delle popolazioni indigene.
Gurnah apparteneva al gruppo etnico vittima dell’oppressione sotto il regime del presidente Adeid Karume e dopo aver terminato la scuola è stato costretto a lasciare la sua famiglia e a fuggire dal paese, allora la neonata Repubblica di Tanzania. Aveva diciotto anni. Solo nel 1984 gli è stato possibile tornare a Zanzibar dove ha potuto rivedere suo padre poco prima della morte.
È stato, fino al suo recente ritiro dall’attività lavorativa, professore di letteratura inglese e postcoloniale presso l’Università del Kent a Canterbury, dove si è dedicato principalmente a scrittori come Wole Soyinka, Ngũgĩ wa Thiong’o e Salman Rushdie. I suoi romanzi più famosi sono ‘Paradise’, che è stato selezionato sia per il Booker che per il Whitbread Prize, Desertion e By the Sea, che è stato a sua volta selezionato per il Booker e per il Los Angeles Times Book Award. In Italia sono usciti per Garzanti ‘Il Disertore’ nel 2006 e ‘Paradiso’ nel 2007.
Gurnah ha iniziato a scrivere a 21 anni in esilio, in inglese, e anche se lo swahili era la sua prima lingua, l’inglese è diventata la sua lingua letteraria. Ha debuttato nel 1987 con Memory of Departure. La poesia araba e persiana, in particolare le Mille e una notte, sono state per Gurnah una fonte antica e significativa, così come le sure del Corano. Ma la tradizione della lingua inglese, da Shakespeare a V. S. Naipaul, ha segnato il suo lavoro.