Punti chiave
- Telco in calo nel mondo tranne che in Asia
- Flessione dei fatturati nei servizi mobili
- Spagna unico Paese Ue in crescita
- Italia in sofferenza
- Guerra dei prezzi da mobile a fisso
- Attesa per il fisso Iliad
- Tim tra le big mondiali
Secondo l’area studi Mediobanca nel 2021 tlc in ripresa soprattutto in Asia e Americhe, ma Italia soffre
Nonostante il boom del traffico dati durante il lockdown i ricavi del settore tlc in tutto il mondo sono ancora in calo nel 2020 e la ripresa parte solo nel primo semestre 2021 grazie alle telco asiatiche.
E’ la fotografia che l’Area Studi di Mediobanca dà del settore delle telecomunicazioni ai tempi della pandemia. L’indagine annuale coinvolge i 27 maggiori gruppi mondiali, ciascuno con un giro d’affari superiore ai 10 miliardi di euro, negli anni 2016-2020 e nei primi sei mesi del 2021. E’ qui che si vede l’inversione di rotta con il fatturato integrato che si porta a 555,5 miliardi (+4,8% rispetto al 1 semestre 2020) grazie soprattutto alla crescita dell’8,5% dell’Asia & Pacifico (236,1 miliardi) alimentata in particolar modo dalle società cinesi (+12,7%). Bene anche i player delle Americhe (in crescita del 4,5% a 168 miliardi), con l’Europa ancora al palo (-0,5%) con un fatturato aggregato di 151,4 miliardi.
L’Italia è ancora in sofferenza (-1,8%), soprattutto nella telefonia mobile (-5,4%). I conti del 2020 poi sono stati però gravati dall’aumento dei costi e dall’appiattimento dei ricavi favorito dall’ampia diffusione delle offerte “a pacchetto”. Solo le telco asiatiche hanno chiuso i 12 mesi del 2020 con ricavi stazionari (+0,2%), mentre i fatturati dei gruppi americani ed europei sono diminuiti, rispettivamente, del 3,7% e del 3,0%.
Italiani sempre più connessi con il Covid
Durante il 1° lock-down il traffico dati è cresciuto del 75,5% nel fisso e a +74,9% nel mobile, in un anno tra il 2019 e il 2020 la variazione percentuale del traffico dati è stata rispettivamente +48,4% e +56,1 per cento.
In attesa della pubblicazione del Desi Report 2021 (prevista entro fine ottobre), gli analisti dell’Area studi Mediobanca ricordano i dati dell’edizione 2020. L’Italia aveva migliorato nella connettività ma con progressi molto lenti nella fascia superveloce, con la copertura a banda larga veloce e il suo utilizzo in crescita anche se sotto la media EU ma solo il 22% della popolazione possedeva competenze digitali avanzate.
Nel 2020 esplosione senza precedenti del traffico dati
Sulla rete mobile la crescita è stata del 63% in Spagna, del 56% in Italia, del 44% in Germania, del 32,5% in Francia e del 32,3% in Gran Bretagna.
Segno che “i cambiamenti degli stili di vita causati dalla pandemia sembrano destinati a durare almeno nel breve periodo” concludono gli analisti dell’area Studi di Mediobanca .
Nel 2020 di contro i ricavi da servizi voce sono scesi dell’1,8% e le vendite di dispositivi del 5,4%; in calo anche i ricavi per roaming (blocco flussi turistici) e quelli delle divisioni media. L’ebit margin è pari al 14,8%, stazionario sia sul 2019 che nel periodo 2016-2020. Per le telco delle Americhe (in Usa la convergenza con i contenuti è più avanzata) il ratio è al 18,4%, davanti al 13,6% delle asiatiche; più in difficoltà le europee con il 12,8% (ma in crescita di 120 b.p. sul 2019), per la forte concorrenza, con i prezzi dei principali servizi in continua diminuzione negli ultimi anni, soprattutto in Italia (-5,3% nel 2020). Gli investimenti sono scesi, con i tagli maggiori per Americhe e Asia & Pacifico (rispettivamente -11,1% e -10,1%), mentre in Europa, dove dobbiamo recuperare i ritardi nella diffusione del 5G, soprattutto nel confronto con Cina e Corea del Sud, sono cresciuti del 20,6% .
Classifica delle big
La classifica delle società vede AT&T stabilmente in prima posizione con un fatturato 2020 di 140 miliardi, seguita da Verizon con 105 miliardi e Deutsche Telekom (101 miliardi) che scalza dalla terza posizione la NTT (94 miliardi) dopo l’acquisizione di Sprint dall’altra nipponica Softbank.
Nelle prime 17 posizioni (chiuse da TIM) ci sono 7 gruppi asiatici, 6 europei e 4 americani; anche nel 2020 spettano a Verizon i margini industriali più elevati (ebit margin al 23,1%), seguita dalla giapponese KDDI (19,6%), dalla Lumen Tech (17,4%) e dal duo China Mobile e America Movil (16,3% ciascuno).
Tra le società selezionate, a TIM spetta la migliore incidenza media degli investimenti industriali sul fatturato nel triennio 2018-20 (26%), grazie anche all’acquisto di frequenze per il 5G completato nel 2018, anche se i soli investimenti materiali del Gruppo sono diminuiti del 19% sul 2019 L’accordo del maggio 2021 tra AT&T e Discovery (fusione di Warner Media e Discovery) segna un’inversione di tendenza nella convergenza tra telco e produzione contenuti «media». (ANSA).
La guerra prezzi si sposta sul fisso
Per la prima volta sul mercato delle Tlc si vede una nuova tendenza, la guerra dei prezzi nel mobile si è fermata e si sposta nel fisso. La crescita dei numeri del comparto (+1,2%) – uno degli effetti del Covid – “deve fare i conti con la scelta dei principali operatori di allineare al ribasso i rispettivi piani tariffari a partire dal terzo trimestre, in attesa del lancio dei servizi fibra da parte di nuovi attori” spiegano gli analisti dell’aerea studi Mediobanca. “L’inasprimento del contesto competitivo e la necessità di nuovi investimenti volti all’implementazione su larga scala del 5G e all’incremento della diffusione della fibra rendono improcrastinabile per il settore l’esigenza di cogliere le opportunità di crescita provenienti dalle nuove tecnologie digitali (tra cui cloud, AI e servizi ict) nel prossimo futuro”.
Calano i fatturati nei servizi mobili
Nel primo semestre 2021 i ricavi domestici dei principali operatori italiani hanno proseguito il trend calante, scendendo complessivamente dell’1,8%, con la contrazione più ampia per la rete mobile (-5,4%). Il calo del fatturato nei servizi mobili è concentrato nei primi 3 operatori (TIM, Wind Tre e Vodafone) con una diminuzione cumulata di 420 milioni. Continua invece, in attesa del suo debutto nel fisso, la crescita di Iliad (+23,9%).
Sul fronte dei ricavi nel quinquennio prevalgono i segni meno: escludendo le società in start-up (Iliad e Open Fiber) e le più piccole Eolo, Linkem e PosteMobile, Fastweb è l’unica a crescere nel periodo (+28%). Nel 2016-20 le maggiori contrazioni sono quelle di Tiscali (-30,4%), BT Italia (-25,1%) e Wind Tre (-22,6%). Rispetto al 2019, nel 2020 le big 3 con flessioni tra il 3% e il 9% mentre Fastweb è in crescita (+3,6%). Tra le società più piccole: Linkem (+18,5%), PosteMobile (+18,3%) e Eolo (+25,6%). Tra le start-up, continua la crescita di liad (+58,3%) e Open Fiber (+40,3%). Nel 2020 Wind Tre ha il migliore ebit margin (17,4%) e utili in forte rialzo (+414%). (ANSA).
Telco in Europa: cresce solo la Spagna
Nel 2020 continua la sfida tra Spagna e Italia per la quarta posizione nella telefonia in Europa (in termini di fatturato), nonostante la forte disparità in tema di popolosità dei due Paesi. Ma l’Italia – emerge dall’indagine dell’Area Studi Mediobanca sulle tlc – segna la riduzione maggiore sul 2019 (-4,8%) e nel periodo 2016-20 (-10,3%). La Spagna invece riesce a restare stabile: nel paese iberico conta l’elevata fidelizzazione della clientela con le offerte ‘quintuple play’ a quota 6,2 mln e anche l’elevato numero di accessi in tecnologia Ftth, pari a 11,9 mln a fine 2020 (contro i circa 1,8 mln in Italia).
Nel 2020 il 1° mercato per ricavi resta comunque la Germania con 57 miliardi (+0,3% sul 2016), seguita dallo UK (35,1 mld), Francia (35,2 mld; -2,7%), Spagna (28,8 mld, -0,6% nel quinquennio) e Italia (28,6 mld, -10,3%). (ANSA).