ItsArt, Franceschini difende il progetto: idea valida, ma serve più promozione

Condividi

Si può fare di meglio, ma è uno strumento valido. E’ il pensiero del ministro Dario Franceschini su ItsArt, la piattaforma digitale realizzata da Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con Chili per promuovere e supportare il patrimonio artistico-culturale italiano.

Più promozione per far crescere ItsArt

Durante il question time Franceschini ha difeso la validità del progetto, partecipato al 51% da Cdp e al 49% da Chili. “Chi è partito prevenuto ha parlato di fiasco due giorni dopo la partenza. I numeri possono essere oggetto di valutazione. Al 31 maggio 2021 ci sono state 1 milione e 100 visualizzazioni di piattaforma, 3 milioni e mezzo di pagine visualizzate, 100 mila utenti registrati. Certo che si può fare di più, la piattaforma è partita da qualche mese, deve incrementare. Concordo che va fatta più promozione, non spetta al ministero farla”, ha spiegato.

ItsArt “nasce da un’idea che io trovo assolutamente fondata”, ha argomentato Franceschini. “L’esperienza della pandemia ha dimostrato quanto in fretta molti contenuti culturali, nel momento in cui teatri e cinema erano chiusi, si siano trasferiti artigianalmente su piattaforme di streaming”. Per poi aggiungere: “l’idea è di avere un luogo in cui offrire la cultura italiana in streaming ad integrazione dell’offerta di spettacolo dal vivo e soprattutto farlo diventare un veicolo di promozione della cultura italiana all’estero”.

Il ruolo di Cdp e la scelta di Chili come partner

Venendo poi ai dettagli del progetto e alla modalità di selezione del partner privato, Franceschini ha precisato che ItsArt “non è una fantasia improvvisata”. Al contrario, è il risultato dell’applicazione “di una norma che quest’Aula ha approvato nella legge 17 luglio 2020, in conversione di un decreto legge che prevede espressamente che ai fini di sostenere le riprese delle attività culturali il ministero realizza una piattaforma digitale per la promozione del patrimonio culturale e di spettacoli anche mediante la partecipazione di altri soggetti pubblici e privati”.

“La gara, ha ricordato ancora, è stata fatta da Cassa Depositi e Prestiti. La scelta dei partner è stata fatta con la procedura competitiva. La scelta di Chili Tv e la costituzione della società è stata fatta autonomamente come è giusto che sia per le attività imprenditoriali”. E sempre a Cdp è stata affidata la scelta della governance.

“Non si può chiedere che la politica sia fuori e qualche volta sia dentro. E’ giusto che la politica sia fuori nelle scelte editoriali”, ha concluso.