Nuova legge sul Copyright. Il ruolo dell’AgCom

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Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo, l’Autorità adotterà un suo regolamento sul tema.

l Consiglio dei ministri di ieri – oltre a licenziare la nuova legge sulla Concorrenza – recepirà nel nostro ordinamento la direttiva europea 2019/790 sul “diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale”. Il governo recepirà e attuerà la direttiva europea attraverso l’approvazione di un suo decreto legislativo predisposto dal sottosegretario alla Presidenza con delega all’editoria, Giuseppe Moles.

Il decreto legislativo italiano stabilisce che l’entità dell’equo compenso sarà determinata dall’Agcom. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo, l’Autorità adotterà un suo regolamento sul tema.

L’AgCom stabilirà i criteri per il calcolo dell’equo compenso che terranno conto di questi elementi:

  • del numero di consultazioni online dell’articolo,
  • degli anni di attività e della rilevanza sul mercato degli editori,
  • del numero di giornalisti impiegati,
  • dei costi sostenuti per investimenti tecnologici e infrastrutturali,
  • dei benefici economici che gli editori e i giganti di Internet ottengono in visibilità e ricavi pubblicitari.

Il decreto legislativo – spiega Repubblica.it – regola anche le trattative tra gli editori e le piattaforme di Internet (come i motori o i social). Ognuna delle due parti potrà chiedere l’avvio della negoziazione sull’equo compenso. Se la negoziazione non porterà a un accordo entro 30 giorni, una delle due parti avrà diritto di bussare alla porta dell’AgCom perché stabilisca lei l’equo compenso.

Entro 60 giorni, l’AgCom rileverà se un’intesa è stata raggiunta al suo tavolo. Nel caso la lite continui, indicherà d’ufficio l’equo compenso. Se una delle due parti (gli editori o le piattaforme) rifiutasse l’importo deciso dall’AgCom, potrà rivolgersi alla “autorità giudiziaria ordinaria specializzata in materia di impresa”.


L’Autorità giudiziaria valuterà anche se i motori di ricerca, i social e le altre piattaforme web stiano abusando della loro forza. La legge 192 del 1998 protegge gli editori che, in questo caso, trattano con i giganti di Internet da una condizione di debolezza. Questi giganti sono avvantaggiati perché possono decidere se valorizzare o nascondere qualsiasi contenuto sia presente in Rete.

Il decreto legislativo – continua Repubblica.it – regola anche l’estratto molto breve che, in quanto assai sintetico, non dà diritto a un equo compenso in favore degli editori. L“estratto molto breve è una “porzione di pubblicazione di carattere giornalistico che non dispensi dalla necessità di consultazione dell’articolo giornalistico nella sua integrità”. Il decreto legislativo introduce dunque un criterio solo qualitativo e orientativo, al fine di individuare l’estratto molto breve.