Lucia Milazzotto

LUCIA MILAZZOTTO, DAL MIA A CINECITTÀ

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“Questa edizione è stata un’esplosione di eventi, di panel, di incontri, di proiezioni. Un anno straordinario per la grandissima partecipazione a tutti i livelli. È stato come se l’ecosistema del cinema e dell’audiovisivo avesse trovato il luogo giusto”. Questo il commento a caldo di Lucia Milazzotto al termine dell’edizione 2021. “Straordinaria anche la presenza internazionale, quasi imprevedibile, che ci ha lasciato sbalorditi sia nella quantità sia nella qualità dei player. Se penso a quanti americani sono venuti, è evidente che c’è un grande interesse per l’Europa e l’Italia”.
In conclusione: “Il MIA si è guadagnato un ruolo significativo fra i player, diventando una buona alternativa al Mip, che invece come modello di mercato comincia ad avere problemi. Questo è un risultato che non avevamo immaginato neanche nei nostri sogni più ambiziosi”.

Lucia Milazzotto
Lucia Milazzotto


Il MIA 2021 è l’ultima stagione della Milazzotto, che lo dirige dall’anno zero e ha già lasciato l’incarico per passare a Cinecittà come direttore commerciale e marketing degli studi. Un ruolo strategico per la valorizzazione dell’asset dei teatri e per farli tornare competitivi in Europa. “Sono entusiasta della nuova sfida a Cinecittà ma lascio una creatura che, partita da zero, oggi è essenziale per il mercato nazionale ed è diventata un evento internazionale che non potrà che consolidarsi. Questo è il risultato anche del lavoro di una squadra rodata e dotata di grande knowhow, che lavora a un progetto in continua evoluzione. Perché il MIA partecipa ai cambiamenti del mercato come un player a tutti gli effetti, non una semplice scatola da riempire di cose”.

Lucia Milazzotto, Giulia Salemi, Paolo Camilli, Luca Milano, Stefano Ciullo, Francesco Soro, Giancarlo Leone, Francesca Medolago, Albani


Nicola Maccanico, ad di Cinecittà spa, ha preso parte al panel organizzato da UniCredit ‘Looking forward: quale futuro per l’industria cinematografica?’. E si è soffermato sul futuro di Cinecittà, che può contare su 300 milioni del Pnrr. “Cinecittà è un’infrastruttura rilevante, un hub di riferimento. Il mercato degli studi è in Uk e poi nell’Est europeo, dove però non c’è struttura produttiva rilevante. Il nostro governo sul tema della cultura e dell’audiovisivo è stato coerente grazie al ministro Franceschini. Dunque lavoriamo a studi più grandi e moderni, tecnologicamente avanzati, con la virtual reality a costi competitivi, ecosostenibili e a impatto zero, perché questa è una sfida importante dal punto di vista sia morale sia del business. Vogliamo dare all’industria creativa italiana un luogo fisico, non solo simbolico, che sarà un settore trainante per i prossimi anni”