Presentazione del Mia. Da sinistra Roberto Fiorini, Lucia Milazzotto, Nicola Zingaretti, Anna Ascani, Francesco Rutelli, Dario Franceschini, Flaminia Gennari Santori, Giancarlo Leone (Foto Ansa)

LA POLITICA AL MIA

Condividi

Un segnale interessante di quest’anno al MIA è stata la partecipazione di politici di rango: non se ne erano mai visti tanti. Ad aprire l’evento c’erano il ministro della Cultura Dario Franceschini e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Durante il mercato si è vista Lucia Borgonzoni, sottosegretaria del Mic.

Così Anna Ascani, sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico, presenza costante: “Il mercato dell’audiovisivo”, ha detto, “è uno dei motori di sviluppo del Paese per la capacità che ha di creare crescita economica, offrire lavoro e moltiplicare competenze.Ed è stato spesso pioniere nell’utilizzo di nuove tecnologie, che riguardano tutto il mondo dell’impresa italiana. Oggi ci sono 6,7 miliardi destinati all’infrastruttura del Paese: dobbiamo spenderli e spenderli bene, e poi investire sulla capacità di utilizzarli. Penso ad esempio a quante cose si possono fare con il 5G”. La sottosegretaria ha anche promosso al MIA una serie di progetti speciali del Mise a favore dell’innovazione e della trasformazione digitale della nostra industria creativa: “Sostenere nuovi progetti sperimentali nell’audiovisivo è per me e per questo ministero un passo fondamentale. La convenzione biennale tra Mise e MIA va in questa direzione”.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, Il presidente di ANICA Francesco Rutelli, la direttrice di MIA Market Lucia Milazzotto, il presidente di APA Giancarlo Leone
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, Il presidente di Anica Francesco Rutelli, la direttrice di MIA Lucia Milazzotto, il presidente di Apa Giancarlo Leone

Al panel di chiusura ‘Made in Italy reboot’ ha invece preso parte il ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio:“La Farnesina con la sua rete di oltre 300 uffici all’estero fra ambasciate, consolati, istituti italiani di cultura è impegnata nella promozione internazionale dei prodotti audiovisivi italiani”, ha dichiarato. “La nostra è un’ottica di ‘promozione integrata’, che pone al centro le interazioni tra cultura, impresa, scienza e innovazione attraverso il filo rosso della creatività, elemento distintivo dell’Italia e del suo sistema produttivo. Puntiamo a valorizzare sempre di più questo soft power”, ha spiegato il ministro annunciando anche l’istituzione al ministero degli Esteri di una ‘Direzione generale dedicata alla diplomazia pubblica e culturale’. Per poi aggiungere: “Vorrei fare i complimenti al MIA per i numeri notevoli, che rappresentano anche una ripartenza per le nostre città. L’audiovisivo è un settore di grande rilevanza per l’economia nazionale, con quasi 8.500 imprese, 50mila persone impiegate – 170mila considerando l’intero indotto – con il 39% di presenza femminile e il 25% di under 30”. Il ministero degli Affari esteri è il principale finanziatore del MIA; al suo supporto si aggiunge il contributo del Mic (ministero della Cultura), del Mise e della Regione Lazio.

Carlo Ferro, Luca Zingaretti, Francesco Rutelli, Anna Ascani, Dario Franceschini, Giancarlo Leone, Flaminia Gennari Santori

Francesco Rutelli, presidente di Anica, ha commentato: “L’intervento al MIA del ministro Di Maio segna una svolta per l’industria del cinema e dell’audiovisivo: la Farnesina, che ha acquisito al suo interno la promozione economica del Paese e il sostegno alle esportazioni e all’internazionalizzazione attraverso l’Ice, diventa il soggetto promotore della crescita anche delle industrie italiane dell’audiovisivo. Tutto questo si inserisce in una cornice che il ministro Di Maio ha indicato come soft power e questo è un cambiamento cruciale. Il messaggio è di sistema e il MIA è un evento di sistema”.

Presenti al MIA anche il direttore generale cinema del ministero della Cultura Nicola Borrelli e Cristina Priarone, presidente delle Italian Film Commissions.