Rai. Toto nomine per le direzioni dei Generi

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Si infiammano le previsioni a viale Mazzini sui nomi dei manager che avranno in mano le sorti della televisione pubblica

A pochi giorni dal Cda Rai di giovedì 16 dicembre che dovrebbe vararle, si fa un gran chiacchierare sulle nomine delle direzioni di Genere che saranno proposte dall’ Ad Carlo Fuortes, e per le quali è richiesto un parere non vincolante del Consiglio di amministrazione.

Il puzzle si va componendo e domani i giochi saranno fatti, anche se sembra che ci siano ancora in ballo diverse variabili da sciogliere su cui da giorni impazza un giro di notizie a viale Mazzini. La partita è cruciale perché si tratta del nuovo modello organizzativo che, sostituendo quello attuale basato sulle tre reti generaliste, ridisegnerà la geografia dei poteri all’interno dell’azienda e del prodotto della Rai.

Al momento veramente sicure sono solo le due caselle definite nell’ultimo giro di nomine con l’ex direttore del Tg3 Mario Orfeo alla strategica direzione dell’ l’Approfondimento, e con Alessandra De Stefano, salita alla direzione di Rai Sport che da testata con un canale, dovrà trasformarsi a breve nel genere Sport.

Tra le collocazioni di Genere più in vista da riempire figurano l’Intrattenimento di prime time e l’Intrattenimento di day time.

Quanto alla prima, stando ai si dice, sembra certa la conferma di Stefano Coletta, nominato dall’ex Ad Fabrizio Salini che gli aveva dato ad interim anche la direzione di Raiuno. Perdendo l’ammiraglia (i direttori di rete nella nuova organizzazione sono degradati al ruolo di Channel manager), Coletta diventerebbe a pieno titolo il titolare dell’Intrattenimento ed avrà sotto la sua ala tutti gli show di prima e seconda serata di tutte le reti, quelli che per la stragrande maggioranza vengono appaltati alle società di produzione esterne.

L’Intrattenimento di day time è l’altra casella di primo piano perché ha il compito di realizzare tutti i programmi di informazione e di infotainment disseminati sulle tre reti generaliste (ma anche nei piccoli canali tematici), dal mattino fino alle 20 e che, a differenza dei programmi di prime time, sono quasi tutti autoprodotti internamente.

Per il day time sarebbe in pole position Antonio di Bella. Attuale corrispondete Rai da New York, Di Bella ha un profilo non puramente giornalistico. E’ stato direttore di Raitre, direttore del Tg3 e di Rai News 24, e autore e conduttore radiofonico di Caterpillar, quindi uno che si intende di spettacolo e di musica e avrebbe il profilo adeguato per fare bene l’infotainment.

Il nome di Di Bella, inoltre, non è divisivo politicamente parlando: arruolato a sinistra, è molto apprezzato anche a destra. La sua eventuale nomina, però, scontenterebbe una gran parte della Rai e in particolare l’Adrai, l’associazione dei dirigenti, che vede come il fumo negli occhi il ricorso ai giornalisti per le direzioni di Prodotto. Altro handicap di Di Bella è che di qui ad un anno dovrà lasciare l’azienda per raggiunti limiti di età.

Un’alternativa a Di Bella, almeno così si dice, potrebbe essere l’ex direttore del Tg1 Giuseppe Carboni, nome che emerge nello schema dl risarcimento ai 5 Stelle che hanno finora detenuto la casella con Franco DI Mare, direttore del Day time e di Raitre che sta per andare in pensione. Carboni è ostacolato dal fatto di essere un giornalista duro e puro e sarebbe una specie di salto mortale metterlo ad occuparsi di infotainment. Resta però il problema di compensare il partito di Conte e Di Maio che hanno perso la testata ammiraglia.

In ballo per la casella del day time gira anche il nome di Roberto Sergio attuale direttore della Radio che va visto in un riequilibrio in senso pluralista delle nomine che sembrerebbero ora favorire il centro sinistra. Ex democristiano e casiniano doc, Sergio è uomo sostenuto dal centro destra ma gradito anche a sinistra, che sta facendo un ottimo lavoro alla direzione della Radio, e sarebbe un peccato spostarlo. Per questo si è fatta strada anche l’ipotesi di Roberto Nepote attuale direttore del Marketing, portato da Forza italia, che scalpita per occuparsi d’altro.

Marketing e Distribuzione sono le due direzioni chiave per il funzionamento del nuovo modello dei Generi al timone delle quali Salini aveva voluto rispettivamente Marcello Ciannamea e, appunto, e Nepote. L’eventuale spostamento di Nepote al Day time potrebbe aprire uno spiraglio al ritorno nell’area editoriale di Angelo Teodoli, l’ex direttore di Raiuno oggi Ad di Rai Com, tra i più preparati dirigenti di prodotto rimasti a viale Mazzini, ma non si escludere la creazione di una mega direzione Distribuzione Marketing sotto Marcello Ciannamea.

Come si vede le ipotesi sul tappeto sono ancora tante. Ma sarebbero cosa fatta invece la conferma di Maria Pia Ammirati a Rai Fiction nominata a settembre scorso da Salini, e la nomina a Cultura e Erudizione di Silvia Calandrelli, già direttore di Rai Cultura da cui dipendono Rai 5, Rai Storia, l’Orchestra Sinfonica nazionale e le produzioni di prosa e musica colta per Raiuno, Raidue e Raitre e Rai Scuola. Calandrelli porta all’incasso l’ottimo lavoro nella didattica fatto durante la pandemia.

Si da per certa anche la nomina di Elena Capparelli attuale direttore di Rai Play al Genere di nuovo conio Contenuti digitali. Come si vede un tris di donne che dovranno diventare, almeno cosi si dice, una cinquina in rispetto alle quote rosa a cui tiene in modo particolare la presidente Rai Marinella Soldi e a cui si è dimostrato sensibile anche Fuortes.

Al momento resta invece nel segno della incertezza la conferma di Duilio Giammaria a Rai Documentari, ben visto a sinistra e nominato dai grillini. Una scuola di pensiero è convinta che sarà riconfermato, un’altra invece afferma che sarà sostituito. Giammaria ha fatto nascere da zero la direzione e l’ha guidata in questo primo anno e mezzo di vita, tra molte difficoltà e complicazioni. In sua difesa c’è il fatto che il partito di Grillo perderebbe un’altra postazione, ma nel caso di una sua rimozione si fa strada la candidatura di Roberta Enni, ingegnere elettronico attuale direttore di Rai Gold con i quattro tematici Rai 4, Rai Movie, Rai Premium e Rai Italia e già vicedirettore di Raiuno.
Avanza anche l’ipotesi di Fabrizio Zappi, che si delinea come un’alternativa credibile per competenza. Vice direttore di Rai Fiction, per la serialità breve, tv movie e docuserie, Zappi è uno specialista del genere, che ha centrato diversi successi.

Il nome della Enni si è fatto anche per Serie tv e cinema, la direzione che deciderà gli acquisti di serialità e film per tutte le reti dove la candidatura più forte appare quella di Cecilia Valmarana, ex capostruttura di Rai Cinema spostata a dirigere Rai Movie, legata alla sinistra.

Ma Serie tv è reclamata anche da Giorgia Meloni in nome del fatto che Salini l’aveva affidata all’ex direttore di Rai Due Ludovico Di Meo – area di destra – transitato da poco alla direzione generale della Tv di san Marino. per questo non è escluso che alla fine dei giochi la casella possa andare ad Angelo Mellone vicedirettore meloniano di Raiuno a capo di tutti i programmi del territorio della ammiraglia (le varie Linea Verde e Linea bianca ristrutturate con successo). Né si esclude che nel gioco dell’oca degli spostamenti Mellone possa finire a dirigere Rai Documentari.

La direzione Kids resterebbe invece saldamente nelle abili mani di Luca Milano che la gestisce dal debutto insieme ai canali Rai YoYo e Rai Gulp e di cui Fratelli d’Italia rivendicherebbe a quel che si dice una vicedirezione da dare a Roberto Genovesi, il direttore artistico di Cartoons on the bay e responsabile dei Progetti speciali di Rai Com.