Dma, Breton e Vestager al Pe: proposta è pietra miliare. Regolare spazio digitale

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Lavori in corso in Europa per regolamentare l’attività nel digitale. Arriva anche il primo ok al Digita service Act

Il Digital market Act (Dma) “è una proposta molto complessa che rappresenta una pietra miliare”. Ne è convinta Margrethe Vestager, commissario europeo per la concorrenza, intervenendo al Parlamento europeo al dibattito sulla proposta di regolamento sui mercati digitali.
Insieme al Dma, è in discussione anche il Dsa, il Digital Services Act. Le misure sono considerate i pilastri del pacchetto digitale presentato dalla Commissione Ue il dicembre 2020 per contenere lo strapotere delle Big Tech.

“E’ all’altezza delle aspettative e mira ad intraprendere un’azione che sia tempestiva. Il suo obiettivo è semplice: far si che i mercati siano aperti, equi e contendibili così tutti potranno arrivare al cliente”, ha spiegato Vestager.

Breton: regolare lo spazio. “Non possiamo aspettare”

Sul tema è intervenuto anche Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno. “C’è la volontà di andare avanti e adottare” la proposta di regolamento in tempi brevi. “Non possiamo più aspettare per regolare lo spazio digitale, l’Europa sia antesignana su questo fronte”.

“È venuto il momento per l’Europa di dotarsi di un regolamento per il mercato interno che sia innovativo e da adottare ex ante”, ha aggiunto Breton, che ha ringraziato il Parlamento europeo per aver continuato il lavoro sulla normativa “in maniera indipendente”, nonostante la pressione delle lobby.

Dma e Dsa “sono le due facce della stessa medaglia, vale a dire la regolamentazione dello spazio digitale, e dunque sono importanti per la definizione di regole mondiali per lo spazio digitale”.

Breton: obiettivo preservare il mercato interno

“Sentiamo anche delle critiche che vengono dall’altra parte dell’Atlantico, penso soprattutto al Dsa, ma tali critiche non sono state proficue finora”.
Il commissario ha precisato che l’Ue non si batte “contro un’impresa o l’altra, un paese o l’altro”, ma intende “preservare l’innovazione e il buon funzionamento del mercato interno”.

Primo via libera per il Dsa

Intanto, con 36 voti a favore, 7 contrari e 2 astenuti, la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori al Pe ha adottato la posizione sulla proposta di legge sul Dsa.
La norma, nello specifico, mira ad armonizzare le responsabilità delle piattaforme online, rafforzando il controllo nell’Ue sulle politiche di contenuto. Il testo sarà sottoposto al voto in plenaria nella sessione di gennaio.

Cos’è il Dsa

In particolare, il Dsa introduce un meccanismo di notifica e azione per una rimozione più rapida di contenuti, prodotti e servizi illegali. Gli eurodeputati hanno previsto maggiori tutele per garantire il trattamento non arbitrario e non discriminatorio delle notifiche e il rispetto dei diritti fondamentali.
I mercati online dovranno intraprendere azioni specifiche per garantire che i consumatori possano acquistare prodotti sicuri online, rafforzando così l’obbligo di tracciabilità degli operatori commerciali.
In relazione ai sistemi di raccomandazione utilizzati dalle piattaforme per scegliere quali informazioni promuovere, la normativa pone degli obblighi di trasparenza su funzionamento degli algoritmi.

Il Dsa, inoltre, disciplina la responsabilità degli intermediari online per i contenuti caricati e detta delle misure di due diligence aggiuntive per le piattaforme online di grandi dimensioni.

Misure per le grandi piattaforme

Visto l’impatto su economia e democrazia, le grandi piattaforme dovranno effettuare delle valutazioni di rischio obbligatorie sul funzionamento e l’uso dei propri servizi, e sviluppare strumenti di gestione del rischio adeguati, sottoponendosi a regolari audit indipendenti.
Dovranno condividere i dati con autorità e ricercatori per consentire un controllo sul modo in cui funzionano e contribuire così a una migliore comprensione dell’evoluzione dei rischi online.

Gli eurodeputati hanno chiesto, inoltre, che i destinatari dei servizi digitali siano in grado di chiedere un risarcimento per eventuali danni derivanti da piattaforme che non rispettano i loro obblighi di due diligence.

Norme di applicazione

Il Dsa detta una serie di norme per l’applicazione della normativa, che coinvolge le autorità nazionali e la Commissione europea, rafforzando il coordinamento tra Stati membri. In particolare, viene introdotta la nuova figura del coordinatore dei servizi digitali, responsabile della supervisione dei servizi intermediari a livello nazionale.
Per le piattaforme di grandi dimensioni, la Commissione ha poteri di controllo diretto e può, nei casi più gravi, imporre sanzioni pecuniarie fino al 6% del fatturato complessivo.

Tra le principali modifiche apportate rispetto alla proposta della Commissione, alcune esenzioni dagli obblighi del Dsa per le micro e piccole imprese, il divieto del ricorso a tecniche ingannevoli per influenzare il comportamento degli utenti attraverso “modelli oscuri” e la previsione di obblighi più stringenti per la pubblicità mirata e una maggiore tutela dei minori rispetto alla profilazione.