Carlo Fuortes (Foto Ansa)

TgR, Fuortes a Vigilanza: stop per alti costi. Decisione definitiva in cda

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Carlo Fuortes è deciso a cancellare l’edizione notturana della Tgr, tema su cui sarà chiamato ad esprimersi il Cda del 16 dicembre. In vista dell’appuntamento, l’ad ha scritto alla Vigilanza di aver inviato “nei giorni scorsi” una informativa alle organizzazioni sindacali con “una serie di misure alternative”.
Nelle lettera, indirizzata al presidente Barachini, Fuortes ribadisce i motivi alla base del taglio. In primo luogo “l’alto costo sostenuto dal servizio pubblico per la realizzazione delle edizioni in questione, senza che ne derivino benefici e risultati in termini di ascolto”.

Le due proposte

Entrando nel merito, Fuortes indica “due azioni”. “La prima propone un possibile ampliamento di un minuto della durata dell’edizione del telegiornale regionale delle 14.00. Questa edizione raggiunge una media di 2 milioni 700 mila ascoltatori, pari ad oltre il 18 per cento di share. Affinché si possa disporre di un quadro congruo e oggettivo è utile considerate che con la attuale terza edizione notturna dei telegiornali regionali la TGR raggiunge circa 570.000 ascoltatori e il 5 per cento di share”.

“Si è proposto inoltre di ripristinare la durata di 30 minuti (attualmente sono 20) di Buongiorno Regione, che oggi va in onda dalle 07:40 alle 08:00”.
“A questo proposito vale la pena sottolineare che l’ampliamento di 10 minuti di Buongiorno Regione produce un effetto moltiplicatore sugli ascolti della Tgr poiché rafforza, ampliandone la durata, una rubrica che sviluppa in media un ascolto di 850 mila telespettatori, pari al 15% di share (sempre a fronte dei 570.000 ascoltatori e al 5 per cento di share che la Tgr raggiunge in media con la terza edizione notturna dei TG regionali)”.

Fuortes: nessun ridimensionamento per la TgR

“A conti fatti, sottolinea Fuortes, la diffusione dell’informazione a diffusione regionale, tra il taglio della terza edizione notturna e le due azioni proposte, aumenterà di 13 ore all’anno”.
“Non vi è dunque alcun ridimensionamento della TgR. Le misure, al contrario, tendono ad agevolare le capacità della Tgr stessa di essere al servizio del pubblico quale fonte di un patrimonio informativo su variegate realtà locali”.
“Sono previste, infine, la replica della rubrica Bellitalia su RAI5 e una campagna promozionale dei siti web regionali e del nuovo portale informativo di Rai News”.

L’ad nella missiva chiarisce anche che “per le sedi regionali non è mai stato messo in discussione, e non è comunque previsto che lo sia, il mantenimento di un presidio giornalistico e tecnico di turno dopo le ore 20”.

Il ruolo del Cda e gli altri temi in discussione

In ogni caso, la decisione definitiva sul taglio “sarà assunta dal Cda”, chiamato a votare il piano di produzione e trasmissione 2022 della TgR, che include i costi dei notiziari.
All’ordine del giorno della riunione, che si terrà a Milano, in Corso Sempione, ci saranno anche la presentazione dei  palinsesti generalisti e specializzati dei mesi aprile-giugno 2022 el’illustrazione delle linee del budget 2022 (con l’indicazione delle risorse complessive da destinare alle direzioni di testata, di rete  e di corporate).
Il board, ricordiamo, sarà infine chiamato a votare le direzioni di genere.

UsigRai: consiglieri dicano no a taglio per TgR e Raisport

Intanto l’Usigrai invita il board ad opporsi al taglio della striscia informativa notturna che, oltre alla TgR, dovrebbe riguardare anche l’edizione notturna di Raisport.

Il sindacato parla di “una decisione unilaterale”, assunta “senza confronto con il sindacato”, e che lascia “campo libero alle emittenti private” depotenziando la Rai.
Da qui l’appello alla presidente Soldi e ai consiglieri di scongiurare “il pericoloso taglio lineare che spegne l’informazione regionale dalle venti all’indomani mattina alle sette, un blackout informativo con gravi implicazioni per la stessa funzione di Servizio Pubblico, così come disposto nel Contratto di Servizio che presto sarà ridiscusso”.

“L’intero arco politico, sindacati, istituzioni, associazioni ed espressioni della società civile, si sono sollevati a tutela dell’informazione regionale per le sue insostituibili peculiarità. Una richiesta che non può rimanere inascoltata da parte dei Consiglieri di Amministrazione votati dal Parlamento per amministrare la Rai secondo i principi del pluralismo, imparzialità, responsabilità, perché non si rendano notai di una decisione assunta unilateralmente e che .