Dopo 21 anni trascorsi in Cisco Italia, adesso Gianmatteo Manghi ne è amministratore delegato.
57 anni, romano, una laurea in economia e commercio alla Sapienza, in precedenza è stato in Ericsson e quindi in Digital Equipment.

Gianmatteo Manghi conosce molto bene Cisco, dove è entrato nel 2000 e dove ha ricoperto diversi ruoli di management in ambito vendite. È stato regional sales manager, dal 2006 direttore della divisione SP Challengers & Media per l’Italia, in seguito south collaboration sales director, guidando per i Paesi del Sud Europa l’espansione di questo segmento. Negli ultimi sette anni, è stato direttore commerciale di Cisco Italia, responsabile dei clienti global, enterprise e del settore pubblico.
Ecologia e lavoro flessibile
Nominato amministratore delegato in primavera, Manghi nel primo periodo si è focalizzato sulla transizione ecologica, con l’obiettivo di azzerare le emissioni entro il 2040.
Ha inoltre posto un’attenzione particolare al lavoro flessibile, dove l’ufficio è luogo di aggregazione: “Per questo abbiamo aperto spazi Cisco anche in centri di innovazione come Talent Garden a Milano, all’Università Federico II a Napoli e all’Innovation Center di Fondazione CR di Firenze”.
Terzo punto: la trasformazione cloud, con la ratifica di “una importante partnership con Noovle, per lo sviluppo delle attività cloud per imprese e pubblica amministrazione”.
Manghi e la cybersecurity
Fra gli ambiti cui Gianmatteo Manghi dedicherà nel 2022 una particolare attenzione , c’è la cybersecurity.
Da affrontare con un approccio Zero Trust. In un ecosistema in cui non ci si può fidare di nessuno, gestire le password in modo corretto è un’attività complessa, e l’81% degli attacchi nasce proprio dal furto di credenziali. La cybersecurity cui pensa Manghi tenderà così alla semplificazione: niente password, ma accessi controllati attraverso parametri di identificazione e di comportamento, come chiavi di sicurezza e riconoscimento biometrico.