Mossa scontata in vista dell’assemblea di aprile. Si sentiva osteggiato, impedito dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato
È un vero segnale di guerra la dichiarazione di Francesco Gaetano Caltagirone nei confronti del management di Generali con cui l’imprenditore romano, socio del gruppo all’8,04%, ha comunicato le dimissioni da tutti gli incarichi nel gruppo (Vice Presidente Vicario, consigliere non indipendente e membro dei Comitati per le Nomine e la Remunerazione; per la Corporate Governance e la Sostenibilità sociale ed ambientale; per gli Investimenti; per le Operazioni Strategiche), descrivendo una situazione, come è scritto in una nota di Generali, in cui la sua persona sarebbe “palesemente osteggiata, impedita dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato”, facendo riferimento alle modalità di lavoro del Consiglio di Amministrazione e in particolare: alla presentazione e approvazione del piano strategico; alla procedura per la presentazione di una lista da parte del Consiglio; alle modalità di applicazione della normativa sulle informazioni privilegiate; all’informativa sui rapporti con i media e con i soci significativi, ancorché titolari di partecipazioni inferiori alle soglie di rilevanza.
La decisione di Caltagirone non stupisce: è un altro passo avanti verso lo scontro già programmato per l’assemblea di aprile in cui tenterà, d’accordo con Il potente alleato Leonardo Del Vecchio, di ribaltare la maggioranza e di conquistare la governance del gruppo.

“Vivo rammarico e sorpresa” ha dichiarato il Presidente di Generali Gabriele Galateri di Genola “ per la decisione assunta dal cav. Caltagirone”, sottolineando che “le motivazioni addotte non possono che essere categoricamente respinte avendo la società sempre condotto la sua attività secondo criteri di assoluta trasparenza e rigorosa correttezza, anche relativamente ai lavori per la presentazione di una lista per il rinnovo del consiglio, di cui ha costantemente informato le autorità di vigilanza. Ai suddetti principi ci si è attenuti nei rapporti con tutti i consiglieri, senza eccezione alcuna e in ogni occasione.”