Dai microfoni di Radio Rai 1 e di Domenica In, il sottosegretario alla Salute si è detto d’accordo sulla necessità di rivedere la diffusione dei dati
La pandemia ha cambiato il suo aspetto e anche la comunicazione deve adeguarsi. Dopo la richiesta delle regioni e le prime aperture dalle istituzioni sul modificare il bollettino Covid, il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, è tornato sulla questione.
La pandemia “non è ancora finita ma il progressivo emergere della variante Omicron sulla Delta ne sta cambiando i connotati, rendendo opportuno un aggiustamento delle nostre strategie”, ha detto domenica 16 gennaio a Rai Radio1.
Aggiornare la comunicazione
“La comunicazione dei dati deve essere aggiornata”, ha aggiunto, rimarcando: “il semplice dato del numero dei contagiati in sé è poco significativo in presenza di un virus diventato molto più contagioso ma meno aggressivo, soprattutto con i vaccinati”.
“Altrettanto, ha argomentato Sileri, e forse più importante è sapere chi entra oggi in ospedale, qual è la sua età, quale il suo status vaccinale e le sue eventuali comorbidità: queste informazioni possono aiutarci a far capire meglio a chi ancora esita a vaccinarsi che il Covid non è diventato un’influenza”.
Sileri: bollettini quotidiani ma dettagliati
Intervenuto nel pomeriggio a Domenica In, il sottosegretario ha ribadito di essere d’accordo con la trasmissione del bollettino quotidiano ma in modo più dettagliato, arrivando a una distinzione “tra coloro che sono positivi al virus ed i malati”. “Questo ce lo consente la variante che circola oggi”. Il punto, ha sottolineato, “è che ad oggi circolano sia la variante Omicron che la Delta e la Delta dà problemi. La maggioranza di coloro che sono in intensiva sono infatti in gran parte infettati dalla Delta e non vaccinati. Vanno in intensiva anche infettati da Omicron, ma è meno probabile”.
“E’ giusto dare il dato ma deve essere dettagliato ed i numeri vanno spiegati. In questo momento, ha concluso, non è il positivo che conta ma il soggetto che va in ospedale, scomponendo però chi vi entra per altri motivi”.