Djokovic e gli sponsor, Lacoste: parleremo dell’Australia

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Stando alla Cnn, il marchio francese al momento è l’unico ad aver detto qualcosa sulla vicenda. Nessun commento dagli altri sponsor del tennista

“Il prima possibile ci metteremo in contatto con Novak Djokovic per rivedere gli eventi che hanno accompagnato la sua presenza in Australia”. A una manciata di ore dall’esclusione definitiva di Djokovic dagli Open di Melbourne, è questa la posizione che Lacoste, uno degli sponsor del campione di tennis, ha adottato.

Una richiesta di confronto con il tennista che la compagnia di abbigliamento francese ha affidato a una nota, ripresa dalla Cnn. “Auguriamo a tutti un eccellente torneo e ringraziamo gli organizzatori per tutti i loro sforzi volti a garantire che il torneo si svolga in buone condizioni per giocatori, staff e spettatori”, ha aggiunto il marchio.

Oltre Lacoste, silenzio dagli altri sponsor

Secondo Forbes, Djokovic ha all’attivo accordi di sponsorizzazione dal valore di 30 milioni di dollari l’anno e nel 2021 è stato il 46esimo atleta più pagato al mondo.
Al momento Lacoste è l’unico brand, che ha Djokovic come testimonial, non tanto ad aver preso una posizione, ma quanto meno ad aver detto qualcosa a riguardo. Se pur timidamente.
Cnn ha rimarcato un silenzio generale dagli altri brand interpellati. La casa automobilistica francese Peugeot, ora di proprietà di Stellantis, si è rifiutata di commentare. Così come non sono arrivate risposte dall’azienda svizzera di orologi Hublot e dal gigante giapponese dell’abbigliamento sportivo Asics.

Resta il dubbio su come interpretare questo silenzio. Sicuramente c’è il tentativo di cercare con il tempo una strada per districarsi in una situazione che, indipendentemente dalle posizioni pro o no vax, ha risvolti spinosi. E che a molti ha fatto sorgere il sospetto che la fama e il potere siano stati usati per aggirare le regole.