Le librerie indipendenti chiudono bene il 2021, ma non per la scolastica

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Le librerie indipendenti chiudono bene il 2021. L’andamento economico delle imprese migliora rispetto ai livelli pre crisi, passando dai 38 punti del 2019 ai 50 di fine 2021 e l’indicatore sale nell’area di espansione. Le librerie in qualche caso hanno anche aumentato i propri organici e migliorato la capacità di far fronte al fabbisogno finanziario. In miglioramento anche i ricavi, seppure con una dinamica espansiva leggermente inferiore rispetto all’andamento economico dell’impresa. Tuttavia restano problemi legati alla vendita dei libri di testo per le scuole. E’ quanto emerge dall’Osservatorio sulle librerie in Italia 2021 realizzato da Ali – Associazione Librai Italiani di Confcommercio in collaborazione con Format Research e ripreso da Adnkronos.

Migliora anche la fiducia delle librerie indipendenti alla fine del 2021 rispetto ai primi mesi dell’anno e rispetto alla fine del 2020. L’indicatore relativo alla liquidità è leggermente migliore rispetto al dato registrato alla fine del 2020. In miglioramento la situazione dei costi generali di gestione della libreria: il dato del 2021 è in ripresa rispetto a quello che era stato registrato alla fine del 2020 e si avvicina all’ultimo valore che era stato registrato prima della pandemia.

Sono 3.564 le librerie italiane, al Sud Italia il 31,2% dell’intero comparto. La presenza più bassa di librerie si registra al Nord Est, 17,6%. Lazio, Lombardia e Piemonte sono le prime tre regioni per numero di librerie. Considerando anche le unità locali, in Italia esistono circa 4.200 imprese del commercio al dettaglio di libri nuovi e di seconda mano. Nel 2012 esistevano 3.901 librerie e in sette anni (2012-2019) si è assistito ad una diminuzione delle librerie pari a -337 in termini di variazione assoluta. Le librerie in Italia occupano undicimila addetti.