Anna Masera, un’autorità per quanto riguarda il giornalismo digitale, una dei primi giornalisti italiani ad affrontare i misteri di internet, è stata chiamata al Giornale di Brescia, dove i vertici dell’Editoriale Bresciana, hanno deciso che è arrivato il momento di impostare una strategia sul web, finora troppo trascurato.
Il Giornale di Brescia, diretto dalla bravissima Nunzia Vallini, è la testata leader sul territorio, e il giornale locale più letto d’Italia, e costituisce da solo il 60% dei quotidiani venduti nel bresciano, un’area di grande interesse economico e tecnologico, di grande tradizione nella solidarietà sociale, che potrà godere di grandi occasioni di sviluppo con le iniziative legate all’assegnazione di Capitale italiana della Cultura 2023 a Brescia insieme a Bergamo.
Masera avrà il ruolo di vice direttore per il web, e carta bianca per ridisegnare il sito, impostare la strategia sui social e tutte le politiche di marketing che legano social media ed eventi, percorso redditizio per il mondo dell’informazione.

La storia di Anna Masera, che ha appena lasciato il ruolo di caporedattrice e garante dei lettori (public editor) a La Stampa, parte dell’esodo di giornalisti delle testate del gruppo Gedi in età da pensione, la vede dagli anni Novanta ad occuparsi di internet e giornalismo digitale, prima come web editor e successivamente di social media editor, prima figura del genere in Italia.
Laureata cum laude a Yale in Storia, con un Master in Giornalismo alla Columbia University, Masera ha iniziato la professione giornalistica al quotidiano economico Italia Oggi nel 1986, per poi passare all’agenzia Reuters e ai mensili Fortune e Espansione della Arnoldo Mondadori Editore. In questo periodo collabora anche come corrispondente di Advertising Age. Nel 1994, dopo una collaborazione al talkshow Milano, Italia di Rai 3, entra al settimanale Panorama per seguire gli sviluppi di Internet e i nuovi media. Nel 1999 è a La Stampa sempre sul fronte digitale, un’esperienza per cui le viene offerto nel 2014, di diventare Capo ufficio stampa alla Camera dei Deputati con la missione di digitalizzarne la comunicazione. Due anni intensi fino a fine del 2015 quando a novembre c’è il voto all’unanimità in Aula della Dichiarazione dei diritti in Internet , risultato di due anni di lavoro in Commissione di studio con il professore Stefano Rodotà. Il libro ‘Internet, i nostri diritti’, edito da Laterza e scritto a quattro mani da Masera con Guido Scorza, riporta storia e documentazione dell’importante processo politico.
Ritornata a La Stampa nel 2016,dove intanto l’edizione digitale è esplosa, si occupa dei rapporti con i lettori e contribuisce alla nascita del Master in Giornalismo all’Università di Torino e assume la direzione di Futura.news la testata del master.