La novità del nuovo semestre di formazione dell’Associazione italiana editori si chiama TikTok. Il social a lungo considerato un po’ sciocchino per adolescenti un po’ sciocchini si è ormai imposto come un mezzo potente con i suoi short video, spesso realizzati con ottima professionalità dalla nuova figura dei creator, indispensabile per comunicare con i più giovani (ma non solo). E così anche l’Aie ha pensato bene di dedicare a TikTok un corso all’interno del suo programma formativo per i soci e i professionisti dell’editoria (tutte le informazioni sul sito aie.it): “Un’attività fondamentale della nostra associazione per mantenere e sviluppare un’industria editoriale sana dove la capacità di generare ricchezza e ottimi contenuti passa innanzitutto dal capitale umano e professionale che sta dentro le case editrici”, commenta il direttore di Aie Fabio Del Giudice.

Docente del corso, che si tiene il 22 febbraio, è il social media strategist Federico Rognoni: “Il social network più utilizzato dalla generazione Z si è mostrato capace di spingere titoli fino al top delle classifiche di vendite, in Italia e all’estero, sprigionando in libreria “la stessa energia che abbiamo visto con Harry Potter”, secondo la definizione di James Daunt, amministratore delegato di Waterstones e ceo di Barnes & Noble”, spiega, sottolineando come oggi TikTok permetta agli editori di raggiungere un pubblico che non si trova su altri canali, oltretutto con il vantaggio di costi per la promozione delle campagne al momento molto inferiori a quelli di Instagram, quindi a portata anche degli editori medio piccoli.