A una settimana dalla prima votazione, i club di Serie A tornano a riunirsi per la presidenza della Lega, rimasta vacante in seguito alle dimissioni di Paolo Dal Pino.
Tra i nomi opzionati per la carica, dopo quelli di politici e dirigenti, è spuntato quello di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria. Sembra difficile che il manager possa arrivare ad ottenere i 14 voti favorevoli. Perchè, se da una parte Bonomi può contare sul sostegno di club come Milan e Inter, dall’altro ci sono Lazio e Napoli in prima fila a guidare il fronte dei contrari, puntando sull’incompatibilità del ruolo, che sarebbe previsto in particolare dal Codice Etico della stessa Confindustria.
Il cambio di Statuto e lo spettro del commissariamento
In attesa di sapere cosa deciderà l’urna, è tornato a parlare dei rapporti con la Lega di A il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina. La Figc, ha spiegato a Radio Anch’io sport, su RadioRai, potrebbe riaprire le porte del dialogo con il massimo campionato, ma a patto che i club della massima serie eleggano il nuovo presidente prima possibile. “Sarebbe un grandissimo passo avanti”, ha detto Gravina, che più volte ha paventato lo spettro del commissariamento per la Lega. “L’idea potrebbe essere un commissario sottoposto a condizioni sospensive”, ha rimarcato a questo proposito.
A dividere le parti, ricordiamo, resta il tema dei nuovi principi informatori e dello Statuto che la Serie A deve adeguare, soprattutto per quanto riguarda le maggioranze per determinate delibere (che passerebbe dai due terzi attuali alla maggioranza semplice). I club hanno chiesto, nei giorni scorsi, un nuovo rinvio della scadenza entro cui adeguarsi, ora fissata al 15 febbraio, ma la Figc non è intenzionata per ora a concedere ulteriori proroghe.