Sorride il bilancio 2021 di Edison, approvato dal consiglio di amministrazione. Dopo un 2020 con dati in calo nei consumi energetici come effetti della pandemia, il 2021 “grazie all’avvio su larga scala delle campagne vaccinali, è stato caratterizzato da un buon recupero dell’economia, sospinto da una ripresa dei consumi e del commercio internazionale, che ha innescato un sensibile recupero della domanda di energia e un forte incremento dei prezzi delle commodity dopo la contrazione avvenuta nel 2020 a causa della pandemia da Covid-19”, racconta un comunicato del gruppo che registra ricavi a 11,7 miliardi di euro (6,4 miliardi nel 2020), ebitda superiore alle previsioni a 989 milioni (+45% sul 2020), e utile netto di 413 milioni (19 milioni nel 2020).
Buoni risultati che consentono a Edison di distribuire un dividendo agli azionisti di 0,285 euro per ciascuna azione di risparmio e di 0,055 euro per ciascuna azione ordinaria.
Interessanti i dati diffusi sui consumi e sul tipo di generazione elettrica. I consumi in crescita dimostrano che nel 2021 “la domanda italiana di energia elettrica è tornata su livelli pre-pandemici facendo registrare una crescita del 5,1% a 318,1 TWh da 302,8 TWh del 2020. A soddisfare l’accresciuto fabbisogno è stato l’incremento della generazione termoelettrica (+3% a 180,6 TWh), eolica (+11,2% a 20,6 TWh), grazie soprattutto alla buona ventosità dell’ultimo trimestre dell’anno, e la crescita delle importazioni (+32,9% a 42,8 TWh).
Segnano invece un calo rispetto al 2020, la produzione idroelettrica (-3,5% a 46,3 TWh) per una minore idraulicità e quella fotovoltaica (-1,9% a 25,1 TWh) per effetto di un minor irraggiamento.
Stessa dinamica per la domanda di gas, che torna a crescere del 7,8% a 76,2 miliardi di metri cubi da 70,7 miliardi di metri cubi del 2020, per effetto sia di un clima più rigido rispetto alla media stagionale sia della ripresa dei consumi in tutti i comparti rispetto ad un 2020 segnato dalle restrizioni della pandemia: in primo luogo quello residenziale (+10,2% a 30,4 miliardi di metri cubi), seguito dagli impieghi termoelettrici (+6,1% a 26 miliardi di metri cubi) e gli usi industriali (+6,4% a 17,6 miliardi di metri cubi).
Sul fronte prezzi, il gas spot in Italia si è attestato su un valore medio di 48,5 centesimi di euro per metro cubo rispetto a 11,0 centesimi di euro per metro cubo nel 2020. L’incremento è trainato perlopiù da fattori congiunturali, quali il protrarsi di temperature più rigide rispetto alle medie stagionali, una minore disponibilità di forniture agli hub europei nei primi nove mesi del 2021 per via di interventi di manutenzione alle infrastrutture in Russia e Norvegia e le crescenti tensione geopolitiche nell’ultima parte dell’anno. In crescita anche le quotazioni del Brent che nel 2021 ha registrato un aumento del 63,6% su base annuale a 70,7 dollari il barile”.