Non solo limitazioni sulla pubblicità. I social prendono nuovi provvedimenti contro i profili delle tv russe
Con un effetto domino, Twitter, Facebook e YouTube hanno preso misure ancora più drastiche con gli account che rilanciano i media russi del Cremlino. Nelle scorse ore dall’Europa era arrivata la richiesta alle big della Rete di fare qualcosa di più per limitare fakenews e propaganda, con in prima linea i primi ministri di Polonia, Lettonia, Estonia, Lituania.
Etichette arancioni su Twitter
Twitter, ha segnalato il Washington Post, inizierà a segnalare i tweet che rilanciano link a media statali russi o collegati al Cremlino, rispolverando le etichette arancioni, già utilizzate per segnalare fake news sulla pandemia di Covid. Twitter smetterà inoltre di consigliare tweet con questi collegamenti e ne impedirà la visualizzazione nella “ricerca principale”.
Sono anni che il social media segnala tweet di media statali ma spesso i contenuti riescono a passare ugualmente perchè ripostati da singoli utenti. Da qui la decisione di etichettare tutti i post collegati a media statali russi o al Cremlino.
Giro di vite di Facebook e YouTube
Meta, la società che controlla Facebook, ma anche Instagram, Whatsapp e Messenger, ha spiegato che limiterà l’accesso a Russia Today (Rt) e Sputnik, ritenute dall’Occidente megafono della propaganda del Cremlino e piattaforme per giustificare la guerra contro Kiev.
Via Twitter YouTube ha annunciato che “a causa della guera” la piattaforma sta bloccando i canali legati a RT e Sputnik in tutta Europa “con effetto immediato”. L’operazione riguarderà qualche tempo, mentre Youtube continua a “monitorare la situazione costantemente per intervenire con rapidità”.
Nel fine settimana Facebook, Google e YouTube avevano già annunciato l’intenzione di impedire ai media statali russi di monetizzare sulle loro piattaforme.