Daniel Ek

Ucraina, Spotify chiude uffici russi, Netflix blocca le produzioni nel paese

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La piattaforma di musica streaming si aggiunge alla lista di società che prendono proveddimenti contro

Continua l’isolamento tecnologico di Mosca. Alla lista delle società che stanno bloccando le loro attività nel paese si sono aggiunte anche Spotify e Netflix.

Spotify, uffici chiusi

La piattaforma di musica streaming ha annunciato la chiusura “fino a nuovo avviso” dei suoi uffici in Russia.
E’ una risposta all'”attacco non provocato contro l’Ucraina”, ha affermato la società in una nota, confermando però di aver lasciato il servizio aperto agli utenti russi. “Riteniamo che sia della massima importanza che il nostro servizio sia disponibile in Russia per consentire un flusso globale di informazioni”.

Tra le altre misure prese, la rimozione di tutti i contenuti dalle testate giornalistiche sponsorizzate dallo stato russo RT e Sputnik all’interno dell’Unione Europea e in altri mercati. Il gigante dello streaming ha affermato anche di aver esaminato “migliaia di episodi di podcast dall’inizio della guerra” e di aver limitato la capacità degli utenti di trovare podcast di proprietà e gestiti da organi di informazione legati allo stato russo.

Netflix blocca le produzioni

Netflix ha sospeso tutti i progetti futuri e le aquisizioni in Russia. La piattaforma in streaming, spiega Variety, aveva quattro originali russi in produzione, tra cui una serie thriller ambientata negli anni 90 e diretta da Dasha Zhuk, le cui riprese sono state bloccate e che sarebbe stata la seconda serie originale per Netflix dopo ‘Anna K’.

Negli ultimi giorni, Disney, Sony e Warner Bros. hanno fermato la distribuzione dei loro film nelle sale cinematografiche russe per protestare contro l’invasione dell’Ucraina.