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Cdr L’Espresso: pacchetto di sciopero dopo le voci di vendita

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Preoccupazione dei giornalisti della testata per le voci sulla possibile cessione a Bfc di Iervolino: “per la prima volta ammessa la volontà di vendere”

Con una nota, il Cdr dell’Espresso ha preso posizione in merito alle voci su una possibile cessione del settimanale dal gruppo Gedi a Bcf, gruppo media controllato da Danilo Iervolino. “Per la prima volta viene ammessa la volontà di vendere”, scrivono i giornalisti, lamentando la propria preoccupazione per il destino del settimanale.
Da qui la decisione di consegnare “un pacchetto di giornate di sciopero al Cdr”, riservandosi altre iniziativa a tutela di redazione e testata.

La nota integrale

“Abbiamo incontrato questa sera l’amministratore delegato del gruppo Gedi Maurizio Scanavino per chiedergli chiarimenti riguardo le voci di vendita dell’Espresso al gruppo editoriale Bfc Media controllato dalla famiglia Iervolino. Di fronte alle richieste del comitato di redazione, l’ad ha dichiarato che l’azienda non ha ricevuto “alcuna proposta formalizzata”. Dopo mesi di smentite e dichiarazioni in senso contrario, senza che mai negli ultimi anni sia stato presentato alla redazione un chiaro piano di iniziative e di sviluppo per la testata, di fatto per la prima volta viene ammessa la volontà di vendere”.

“I redattori dell’Espresso denunciano piani aziendali che mirano a tagliare una voce libera e critica del panorama giornalistico italiano, la testata fondata da Carlo Caracciolo e Eugenio Scalfari da cui è nato il gruppo editoriale Espresso, il quotidiano Repubblica che si è poi allargato al gruppo Gedi – prosegue la nota -. Siamo preoccupati per il destino del nostro settimanale e di tutte le testate giornalistiche di un editore che non si è fatto scrupolo a definire “non coerente con le strategie del gruppo” il primo newsmagazine di inchiesta italiano. Alla luce di questo l’assemblea dei giornalisti ha consegnato un pacchetto di giornate di sciopero al Cdr, riservandosi ogni ulteriore iniziativa a tutela del lavoro della redazione e del valore di una testata con 67 anni di storia, protagonista di battaglie civili, politiche e culturali che hanno inciso in maniera determinante nella nostra società”.