Dopo la cessione dell’Espresso i giornalisti incontrano i vertici Gedi. Pur mantenendo lo stato di agitazione, il Cdr “esprime soddisfazione per le rassicurazioni e le delucidazioni”
Con un lungo comunicato il Cdr Gedi fa un resoconto dell’incontro avuto con i vertici del gruppo editoriale.
Al di là della preoccupazione espressa per l’operazione che ha portato alla cessione de L’Espresso e alle modalità con cui è stata comunicata, i giornalisti si sono confrontati in particolare con l’ad Maurizio Scanavino (nella foto), ottenendo indicazioni sui prossimi progetti dell’editrice, che ha smentito le ipotesi di cessione di altre testate.
Tra le iniziative future, tutte centrate sull'”informazione real time” sono previsti i restyling dei siti dei quotidiani locali e lo sviluppo di hub verticali.
“Detto questo, conclude il Cdr, pur mantenendo lo stato di agitazione proclamato in occasione dell’assemblea di lunedì scorso il Comitato di redazione esprime soddisfazione per le rassicurazioni e le delucidazioni”.
Il comunicato
Care colleghe e cari colleghi,
ieri assieme ai Cdr dei quotidiani locali abbiamo incontrato l’ad di Gedi Maurizio Scanavino allo scopo di ottenere i necessari chiarimenti sulle strategie del gruppo come avevamo sollecitato col nostro ultimo comunicato alla luce della decisione di cedere l’Espresso. All’incontro erano presenti anche l’ad di Gnn Fabiano Begal, il responsabile risorse umane Gnn Alessandro Bianco e quello di gruppo Roberto Moro oltre ad alcuni direttori di testata.
Preoccupazione per operazione e futuro del gruppo
Come Cdr abbiamo espresso la nostra preoccupazione per l’operazione Espresso e criticato le modalità e le tempistiche di comunicazione ai colleghi direttamente interessati. Quindi abbiamo chiesto chiarimenti sulle linee di sviluppo del Gruppo e di smentire le voci ricorrenti di ulteriori cessioni di testate riportate ancora ieri dai giornali.
Scanavino, dopo aver ripercorso l’iter che ha portato a definire la cessione dell’Espresso, ha spiegato che nell’attuale congiuntura il gruppo intende concentrarsi su prodotti destinati al grande pubblico (i quotidiani e le radio) e che in questo quadro il settimanale, oltre a far registrare ormai da anni perdite “estremamente significative”, ha in qualche modo fatto il suo tempo non riuscendo a tenere il passo degli altri mezzi nonostante sul piano tecnologico gli fosse stata data la priorità nel tentativo di rianimarlo.
E’ stato così ceduto ad un editore ritenuto da Gedi “solido”, in grado di dare garanzie alla redazione, editore “che ha fatto una proposta seria avanzando una concreta offerta economica”.
No dei vertici a ipotesi di altre cessioni
Conclusa questa operazione il gruppo Gedi non intende modificare il suo perimetro e per questo, a domande esplicite, ha smentito anche le voci di possibile cessione dei due quotidiani friulani (Messaggero e Piccolo) e del Secolo XIX. “Oggi abbiamo un perimetro chiaro su cui concentrarci, stabile, un presidio importante nel Nord Italia dove quasi ovunque Gedi controlla testate leader in territori che ci stanno danno ottime risposte”, ha spiegato Scanavino precisando poi “che non è in atto una dismissione progressiva e sistematica” delle nostre testate.
L’ad è convinto che “a breve il premio per il ritorno all’equilibrio dovrebbe arrivare”.
In questo quadro ha anche citato il fatto che sommando carta, copie replica ed abbonamenti digitali la “total circulation” di Repubblica sta crescendo ed anche la Stampa, con gli ultimi progressi fatti, si sta avvicinando a questo risultato.
“Adesso ci concentriamo sui 2 quotidiani nazionali del gruppo (Repubblica e Stampa) e sui locali senza effettuare alcun passo indietro rispetto alla strategia digitale che sta dando buoni risultati al punto che, salvo nuove catastrofi (sviluppi della guerra, aumenti energia e materie, con il gas che ci costa il 100% in più, ecc,) ci consente di guardare con un certo ottimismo al futuro” ha aggiunto.
Focus su news “real time”, restyling siti dei locali e hub verticali
Il gruppo si concentra dunque sull’informazione “in real time per il grande pubblico”, veloce, al passo con i tempi, moderna, digitale, interattiva sfruttando tutte le possibilità tecnologiche (testo, audio, video…).
Dopo i podcast (“iniziativa di successo perché dopo un mese dal lancio siamo già primi in Italia”), si continuerà con lo sviluppo degli hub verticali (utenti e pubblicità premiano la specializzazione ed, apprezzano qualità e ritmo di questi prodotti) ed il rinnovo delle dotazioni tecnologiche (con relativi corsi di formazione).
Oltre a questo è previsto che entro luglio tutti i siti dei quotidiani locali vengano aggiornati e rinnovati. Tra le nuove iniziative è stata citata la possibilità di trasformare in Hub di gruppo la nostra Zampa (“gli approfondimenti sono in corso” ha detto Begal), mentre è stato segnalato che dei verticali esistenti il nostro “Gusto” è quello che sta dando le maggiori soddisfazioni in termini di traffico, lettori, fatturato”.
Da ultimo il Cdr ha proposto di rendere periodici gli incontri a livello di gruppo per proseguire il dialogo e lo scambio di informazioni, richiesta che Scanavino ha accolto.
Detto questo, pur mantenendo lo stato di agitazione proclamato in occasione dell’assemblea di lunedì scorso il Comitato di redazione esprime soddisfazione per le rassicurazioni e le delucidazioni ottenute nel corso dell’incontro.
A breve avremo un incontro con l’azienda per avviare il confronto sullo smart working si cui poi proseguire il confronto tra noi.