Top programmi informazione social. Con la guerra i Tg scalano posizioni

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A febbraio diventa ancora più netto il vantaggio di ‘Che tempo che fa’ sulla concorrenza. Con l’invasione dell’Ucraina, si passa dai virologi agli esperti di geopolitica.

Domina la scena e rivince Fabio Fazio con ‘Che tempo che fa’, che fa una gara a parte rispetto agli altri titoli a vocazione informativa. E si rafforza in un mese, quello di febbraio, che passerà alla storia per l’invasione russa dell’Ucraina, avvenuta a partire dal giorno 24. Corrono molto staccati, a molti milioni di interazioni di distanza dal programma di Rai3, tutti i principali concorrenti.

La vita social della trasmissione tv della domenica sera che conta pure su Luciana Littizzetto e tanti momenti e ospiti di spettacolo, ha conquistato infatti oltre 6,1 milioni di interazioni (+27%) nella graduatoria definita da Sensemakers per Primaonline.it.

A gennaio, il brand aveva ottenuto sui social 4,8 milioni di interazioni (Facebook, Youtube, Instagram e Twitter) e 3,5 milioni di videoviews (Facebook e YouTube). Nel mese appena monitorato, Fazio moltiplica anche le video views e, salendo a quota 20,7 milioni (+491%), comanda ampiamente anche in questa sotto graduatoria.

Tg in graduatoria

Principale effetto ‘bellico’ sugli equilibri tra i brand, si registrano gli ingressi in classifica di alcuni dei tg principali.
Il Tg1 si colloca al quarto posto (512mila interazioni), facendosi però valere per video views: a quota 11,1 milioni la testata guidata da Monica Maggioni si posiziona al terzo posto. Al quinto posto per interazioni si colloca il Tg3, con 322mila interazioni. Ma ottenendo la seconda posizione per numero di videoviews (12 milioni).

Il salto in avanti più interessante è quello del TgLa7, accesso anche dalle maratone pomeridiane di Enrico Mentana e Dario Fabbri, che ha ottenuto il nono posto con 123 mila interazioni. Mentana sui social stacca il Tg2 di Gennaro Sangiuliano (97mila interazioni, al dodicesimo posto, ma un buon numero di video views, ben 6,4 milioni).
E quindi la TgR, a 63mila interazioni e al quattordicesimo posto assoluto.

Brillano le assenze del Tg5 e di Studio Aperto, per quello che riguarda il mondo Mediaset. Con Rete 4 che però colloca anche a febbraio alcuni propri brand in classifica: ‘Fuori dal coro’ si solloca sempre al secondo posto con 512 mila interazioni, ‘Quarta Repubblica’ al settimo con 172 mila, ‘Diritto e rovescio’ è decimo con 120mila, ‘Zona Bianca’ undicesimo con 108mila. Mentre, presenti a gennaio, mancano dalla top quindici, stavolta, sia Veronica Gentili e ‘Controcorrente’ che Barbara Palombelli e ‘Stasera Italia’.

Tutti i Tg presentano un dato di visualizzazioni video maggiore rispetto a quello di interazioni. La guerra in Ucraina sicuramente è il principale tema, ma non è l’unico, avendo caratterizzato l’ultima settimana del mese più corto dell’anno. Tra i contenuti più popolari ci sono ovviamente il ‘Festival di Sanremo’, le notizie sul Covid e i contenuti di cronaca generale, ricca di fatti efferati. È interessante notare che la gran parte dei contenuti più apprezzati dei telegiornali siano dei video pubblicati su Facebook, ad eccezione del “TgLa7 news”, molto attivo su Twitter, che raccoglie molte interazioni grazie anche alla pubblicazione di tweet.

Giordano rimane secondo, ma cala. Propaganda Live sale al terzo posto

‘Fuori dal coro’, nel gennaio della corsa al Quirinale, portando a casa una crescita di interazioni del 202%, a quota 717mila, aveva conquistato il secondo posto. Stavolta, nel febbraio del festival e della guerra, perde oltre 200mila interazioni ma rimane secondo dietro Fazio.

Un bel balzo in avanti, conquistando il podio, lo fa registrare ‘Propaganda Live’. Il brand de La7 a più naturale contaminazione social raggiunge quota 456mila interazioni (era a 350mila il mese prima), sia pure conseguendo un numero relativamente ridotto di video views (136mila).

Un calo sensibile, ma fisiologico è quello di ‘Report’ (dalle 616mila interazioni di gennaio alle 207 mila di febbraio), visto che il programma di Sigfrido Ranucci ha passato il testimone, in griglia generalista, a ‘Presa Diretta’.
Il programma di Riccardo Iacona a febbraio si afferma su Auditel, e va benino anche sui social, conquistando l’ottava posizione della graduatoria di Sensemakers portando a casa 3,8 milioni di video views.

Per ‘Propaganda Live’ il contenuto più performante è un post pubblicato su Facebook in occasione della morte di Marisa, la mamma di Pierfrancesco Citriniti, regista della trasmissione. Per ‘Report’ è, invece, un post in cui vengono riportate le parole di solidarietà di Milena Gabanelli, ex conduttrice, nei confronti di Sigfrido Ranucci, vittima di attacchi di retti e in forte conflittualità con alcuni rappresentanti della Commissione di Vigilanza.

La guerra social delle reti ibride, tra talk, magazine e news

Anche a febbraio, nel nuovo contesto bellico, è interessante registrare quali siano le piattaforme televisive con più titoli informativi nella top quindici social. A gennaio la Rai aveva nella top quindici solo brand della terza rete. A febbraio, oltre ai già citati programmi di Fazio, Ranucci, Iacona, Rai3 mette in lista anche Massimo Gramellini (‘Le parole’) e ‘Blob’, mentre escono di scena ‘#Cartabianca’ e ‘Agorà’. Le new entry Rai sono, come detto, Tg1, Tg2, TgR per un totale di ben nove brand di Viale Mazzini.
Meno titoli di Rai3 colloca stavolta in classifica Rete4: che oltre a Mario Giordano, Nicola Porro e Paolo Del Debbio, piazza solo Giuseppe Brindisi. Due titoli, infine, arrivano da La7. Oltre al già citato Diego Bianchi, si insedia nella top 15 il tg di Mentana, mentre escono dalla graduatoria Corrado Formigli con ‘Piazzapulita’ e Massimo Giletti con ‘Non è L’Arena’. Ma i numeri dei quattordici brand che seguono il ‘milionario’ (in interazioni) Fazio sono così contingentati che nel marzo contraddistinto pesantissimamente dalla guerra, è naturale aspettarsi grandi cambiamenti.

I post più performanti: si attenua il dominio di Fabio Fazio, meno covid più Ucraina

A dicembre aveva monopolizzato la graduatoria dei post più performanti ‘Che tempo che fa’. A gennaio le cose sono un po’ cambiate. Fabio Fazio è prevalso su Facebook e Instagram, ma su Twitter – su contatti enormemente più bassi però – era stato Mario Giordano che aveva vinto la sfida precedendo di misura il brand della terza rete.

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A febbraio ‘Che tempo che fa’ è in vetta nelle tre graduatorie, ma non ha altre collocazioni in top 5. In tema argomenti, sei contenuti su quindici parlano dell’attacco russo all’Ucraina. Il Covid diventa un argomento secondario, vi è solo un post sull’argomento: un video condiviso su Twitter da “Fuori dal Coro” durante il quale una madre racconta di aver trovato la figlia morta dopo 16 ore dalla seconda dose. È interessante notare che all’interno del ranking dei best performing post 7 contenuti su 15 siano dei video.

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