Come altri grandi gruppi internazionali con sede in Russia, Renault era sotto pressione per cessare le operazioni nel Paese a causa dell’invasione del presidente Vladimir Putin in Ucraina. All’inizio della giornata, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando in video al parlamento francese, ha esortato le aziende francesi in Russia a smettere di sostenere la “macchina da guerra” russa in Ucraina, nominando la casa automobilistica.
“Le imprese francesi devono lasciare il mercato russo. Renault, Auchan, Leroy Merlin e altri, devono smettere di essere sponsor della macchina da guerra russa. Devono smettere di finanziare l’assassinio di bambini e donne, e gli strupri”, ha incalzato. “Tutti ricorderanno che i valori valgono più dei profitti”.
Poi il capo della diplomazia ucraina Dmytro Kuleba ha chiesto su Twitter un boicottaggio globale della Renault, pubblicando un fotomontaggio del “posizionamento” del gruppo, una vecchia pubblicita’ con l’attore Kevin Spacey, accusato di violenza sessuale, e una foto di un civile davanti a un’auto distrutta e la scritta “Sponsor della guerra di Putin”.
Le pressioni hanno fatto effetto
Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Renault – si legge in un comunicato ripreso da Ansa e pubblicato ieri tardo pomeriggio – “si è riunito in data odierna e ha decretato di sospendere le attività dello stabilimento Renault di Mosca dalla data odierna. Il Gruppo sta valutando le possibili opzioni sulla sua partecipazione in AVTOVAZ, agendo responsabilmente nei confronti dei 45.000 dipendenti in Russia.
Il Gruppo Renault ricorda che sta già attuando le misure necessarie per rispettare le sanzioni internazionali. Di conseguenza – continua il comunicato – il Gruppo Renault si vede costretto a rivedere le sue prospettive finanziarie con un margine operativo del Gruppo dell’ordine del 3% (contro ≥ 4% in precedenza) e un free cash-flow operativo del Ramo Auto positivo (contro ≥ 1 miliardo di euro in precedenza). Un onere di rettifica non-cash sarà registrato nei risultati del primo semestre 2022, corrispondente al valore delle immobilizzazioni immateriali e materiali nonché del goodwill consolidati del Gruppo in Russia. Tale valore ammontava a 2.195 milioni di euro al 31 dicembre 2021.
Il Gruppo Renault – conclude il comunicato- resta concentrato sulla realizzazione del piano strategico Renaulution. Il Gruppo porta avanti la sua politica commerciale basata sul valore, consolida la sua competitività e accelera il programma di riduzione dei costi”.
Rinuncia economicamente dolorosa
La Russia – ricorda Agi – è il secondo mercato mondiale del gruppo Renault dopo l’Europa, con quasi 500.000 veicoli venduti nel 2021. AvtoVAZ, che è stata acquisita alla fine del 2016 con una quota del 69%, produce le due auto più vendute in Russia, Lada Vesta e Granta, con una quota di mercato totale del 28,8%