Con alle spalle l’immagine di un leone con le fauci spalancate e la scritta (anche indirizzo di un sito) ‘Awakening the Lion’, Claudio Costamagna e Luciano Cirinà, indicati come presidente e ad di Generali dalla lista alternativa di Francesco Gaetano Caltagirone per l’assemblea del 29 aprile, hanno presentato questa mattina al Four Season di Milano il loro programma.
Prima lo hanno fatto agli analisti finanziari, poi a una platea di una quarantina di giornalisti. Presente, ma non in sala, anche lo stesso Caltagirone che, prima della conferenza stampa, ha dichiarato di controllare più del 9% del capitale della compagnia assicurativa.

Numeri e obiettivi del piano
Il piano è stato riassunto in due grandi slide proiettate durante l’intervento di Costamagna e di Cirinà.
Per quanto riguarda le cifre, il programma punta a utili a circa 4,2 miliardi nel 2024, una generazione di cassa cumulata per circa 9,5-10,5 miliardi nel periodo 2022-2024, circa 1,5-1,6 miliardi di investimenti in trasformazione digitale e tecnologica, a un obiettivo di riduzione costi annui fino a 0,6 miliardi, alla massimizzazione della disponibilità di cassa per attività di M&A fino a circa 7 miliardi.
Confermati i dividendi previsti dall’Investor Day del 15 dicembre del piano presentato dal ceo Philippe Donnet per il triennio e il riacquisto azioni.
Costamagna: riposizionamento e governance
“Il piano ha due colonne”, ha spiegato Costamagna. “La prima è il riposizionamento strategico della compagnia. Quello presentato a dicembre è un piano inerziale con basso livello di ambizione. Vogliamo portare la compagnia a essere più profittevole”.
“Vogliamo essere meglio posizionati per la futura crescita”, ha continuato l’ex presidente di Cdp (al Four Season c’era anche l’ex ad Fabrizio Palermo). “Vuol dire avere più cassa per lo sviluppo. Generali può usare un po’ di leva finanziaria per aumentare la potenza di fuoco a 7 miliardi per M&A”.
La seconda colonna, ha aggiunto Costamagna “è la governance”. “Noi rappresentiamo una lista presentata da un socio”, ha detto. “L’altra lista è concentra sull’amministratore delegato. Vogliamo avere un consiglio con poteri bilanciati, rivedere la procedura per il comitato parti correlate”. “L’idea”, ha concluso, “è di introdurre un direttore generale e un comitato esecutivo”.

Cirinà: 5 priorità strategiche per Generali
“Quello che vi presentiamo è strategia ambiziosa, ma realizzabile”, ha spiegato ai giornalisti il candidato ad della lista Caltagirone Luciano Cirinnà, illustrando “cinque priorità strategiche, affiancate da un mondo Esg che va a permeare tutta l’azienda”. “Il primo punto chiave”, ha detto, “è razionalizzare la posizione geografica, concentrarsi dove possiamo raggiungere crescita profittevole e sostenibile”. “Il secondo è la semplificazione organizzativa”.
Il piano alternativo punta, inoltre, su una ‘rete ibrida’ al passo con i tempi e a “valorizzare i nostri talenti”. Inoltre, meno acquisizioni, ma più grandi.
Per quanto riguarda la sua attuale posizione professionale, Cirinà – che fino a pochi giorni fa era responsabile Austria e Centro Est Europa di Generali – è stato sospeso dalla compagnia. “Ho chiesto aspettativa non retribuita che è stata rigettata a causa della crisi ucraina e del momento geopolitico”, ha raccontato. “E mi è stata comunicata una sospensione che giuridicamente non è un provvedimento disciplinare”.

“Non rinnego di aver contribuito a Generali”, ha risposto a una domanda su quello che la lista Caltagirone descrive come declino all’attuale gestione della compagnia assicurativa. “Il motivo per cui ho deciso di aderire alla lista non sono parte di questa conferenza”, ha aggiunto. E, lasciando la sala per partecipare a un webinar, simpaticamente ha ricordato che il nome di sua moglie è “Laura, e non Petra”, come è stato scritto su qualche testata che, evidentemente l’ha confusa con la deputata del Pd Petra Cirinnà.