Carlo Bartoli

Libertà di stampa, Bartoli (Odg): no a censura, ma giornalisti siano mediatori

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Il valore della stampa libera per la democrazia, con i giornalisti chiamati a essere mediatori e una esortazione alla politica perchè approvi le leggi ferme da tempo contro le querele bavaglio.
Intervenendo, a Trento, in occasione della Giornata internazionale della libertà di stampa, Carlo Bartoli, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, ha toccato alcuni punti particolarmente sensibili per il mondo del giornalismo.

“Sollevare dubbi”

“La libertà di stampa è un bene costituzionale prezioso per la democrazia, nessuna censura è ammissibile, a maggior ragione in tempi di guerra dove uno dei campi di battaglia è quello della disinformazione”.
“Ovviamente i giornalisti devono svolgere in pieno il loro ruolo di mediatori, ponendo domande e sollevando dubbi, per cercare di raccontare quanto più possibile la verità sostanziale dei fatti”, ha detto.
Un invito che arriva nelle ore in cui infuria la polemica sulle modalità con cui si è svolto l’intervento del ministro russo Lavrov su Rete 4, su cui ha preso posizione anche il presidente del Consiglio Draghi.

L’intervento del Parlamento

Il presidente Cnog ha ricordato che l’Italia è sotto osservazione speciale da parte dell’Unione Europea per le minacce e le intimidazioni contro i giornalisti. “Le aggressioni e le minacce sono cresciute in un anno del 41%, allo stesso tempo si registra una crescita esponenziale delle querele per diffamazione contro i giornalisti, con un pesante effetto intimidatorio e creando un serio ostacolo alla libera informazione. Sarebbe tempo che il Parlamento desse un segnale approvando le leggi ferme da mesi al fine di dare un segnale concreto a favore della libertà di stampa.”