I dati Univideo raccontano l’evoluzione del mercato che nel 2021 ha avuto un fatturato da 177 milioni
Il mercato Home Entertainment in Italia ha prodotto nel 2021 un giro d’affari di 176,8 milioni di euro, registrando una flessione pari al -14,7% rispetto al 2020 in particolare, un calo delle vendite dei supporti fisici nei canali tradizionali (-27,2%) ed in edicola (-38,1%). Da agosto, però, i numeri del mercato stanno progressivamente migliorando, anche grazie a un aumento dei nuovi titoli. Il segmento delle novità in particolare nella prima parte del 2022 è in crescita del 60%.
Sono fra i numeri del Rapporto 2022 di Univideo (l’associazione italiana che rappresenta gli editori audiovisivi), presentato da Gfk Italia nell’incontro a Cinecittà ‘Il mercato audiovisivo italiano in ripresa da mass market a premium’.
Il peso di digitale e fisico
Il prodotto fisico ha fatto registrare nel 2021 un fatturato pari a 69,8 milioni di euro, quasi il 40% del totale delle vendite considerando anche le edicole. Il digitale che nel 2020, complice il lockdown, aveva superato per la prima volta in termini di fatturato l’home entertainment fisico (DVD e Blu-ray), nel 2021 tiene il passo, mantenendo il proprio valore stabile rispetto all’anno precedente, con un fatturato pari a 107 milioni di euro, e arriva a pesare il 60,5% il totale del comparto.
UnivideoIl consumatore
Il prodotto audiovisivo fisico seppur in progressivo calo negli anni, mostra nel 2021 rispetto ai consumi un interessante processo di evoluzione. Infatti, il supporto 4k Ultra HD nell’ultimo anno ha registrato in termini di vendite una decisa crescita: +26,9% in valore e +19,8% in volume, con circa 190 mila copie acquistate dai consumatori.
Il fenomeno, continua la ricerca evidenzia tratti significativi sui trend di consumo: stiamo parlando di una ricerca di prodotti premium, con un prezzo medio di vendita superiore ai 25 euro, richiesto da un target prevalentemente giovane-adulto, evoluto, dalla forte centralità sociale e relazionale, esigente e dalle ottime disponibilità di spesa.
Gli ultimi mesi del 2021, complice l’allentamento delle restrizioni legate al Covid-19 e la parziale ma significativa ripresa delle uscite cinematografiche, sono stati caratterizzati da un maggior valore nelle vendite (circa un quarto) grazie alle novità che insieme ad un catalogo sempre molto ricercato e di qualità, compongono la dieta mediale del consumatore di prodotti audiovisivi fisici. Uomini e donne, giovani e adulti che ricercano nell’home entertainment svago e divertimento puntando ad un consumo ampio e diversificato in termini di generi
Dieta mediatica per intrattenimento
Più di 3 acquirenti su 4 di supporti fisici (DVD e Blu-ray) sono anche fruitori digitali nello stesso arco di tempo. Un fenomeno questo che caratterizza un cambiamento rispetto al passato nei consumi, rafforzato anche dal fatto che è in atto un livellamento generazionale della popolazione.
Le nuove generazioni, al pari dei loro genitori, sono infatti i protagonisti di un nuovo modo di fruire di contenuti di intrattenimento, dai titoli ricercati al mainstream, con una forte propensione alla qualità e quindi disposti a spendere di più, con l’obiettivo di costruire una dieta mediale volta principalmente allo svago, al divertimento e all’intrattenimento da condividere con tutta la famiglia.
Bernasconi: fisico e digitale complementari
“Noi abbiamo avuto un calo del 27% nei supporti fisici, la sala del 48%. Finora ce l’abbiamo fatta con le nostre gambe, non abbiamo avuto tanti supporti, forse sarebbe il caso che anche il nostro segmento ne ricevesse, ma possiamo contare su un pubblico fedele”, ha detto il presidente di Univideo Pierluigi Bernasconi in chiusura dell’incontro.
Secondo Bernasconi, è un errore considerare il settore dell’intrattenimento in competizione tra le sue parti, tra fisico e digitale. “Per me un errore che si continua a fare è pensare ai diversi settori dell’intrattenimento come verticali. Dovremmo considerare invece la circolarità del contenuto, che devono essere fruibili ovunque, a seconda delle esigenze del consumatore. Io vedo la complementarità”.

Moles: eccellenza nei contenuti contro la pirateria
All’incontro ha preso parte anche il Giuseppe Moles, sottosegretario all’informazione e all’editoria. Nel suo intervento Moles ha affrontato la questione della pirateria perpetrata attraverso il digitale usato “in modo distorto”. “Sto cominciando a lavorare su questo, su come promuovere l’uso corretto dello strumento del digitale, anche con una campagna di comunicazione”, ha spiegato.
“La pirateria va combattuta sempre e comunque e bisogna renderla poco efficace economicamente. La pirateria non va solo non criminalizzata e punita. Sapendo che alla base di qualsiasi crimine l’elemento scatenante è il lucro, per contrastare la pirateria dobbiamo puntare anche sulla quantità del prodotto originale, rendendolo eccellente”. Editoria, informazione, cinema teatro “sono cultura. Siamo stati sempre orgogliosi e fieri del nostro patrimonio e dobbiamo esserlo anche oggi. Si parla di un bene nazionale da difendere e sostenere in tutte le forme”, ha concluso.