Cresce la presenza femminile nei consigli d’amministrazione del fashion Made in Italy: nel 2021 le donne rappresentano il 25,6% dei membri, in crescita dell’11,6% rispetto al 2020. Nonostante questo miglioramento, le aziende italiane sono ancora lontane dalla media europea, pari al 32,7%, e dai player internazionali, Francia in testa con il 41,7% di donne nei board, seguita dagli Stati Uniti (37,9%) e dal Regno Unito (36%).
E’ quanto emerge dalla ricerca “Donne e Moda”, promossa da PwC Italia in collaborazione con Il Foglio della Moda. Nel 2021 i best performer del settore per presenza femminile nei cda sono Brunello Cucinelli e Salvatore Ferragamo, entrambi con 6 donne nel board, e Tod’s con 5 donne. Secondo le analisi di Pwc, effettuate sulle visure di 57 aziende associate alla Camera Nazionale della Moda Italiana, 3 donne su 10 nel 2021 sono riuscite a entrare negli organi societari del comparto (30,4% di rappresentanza femminile), segnando una crescita del 7,8% sul 2020.
Il comparto tessile-abbigliamento conferma la propria vocazione rosa, con una media della manodopera femminile nel 2020 pari al 59,8%. L’incidenza femminile più alta si registra nelle posizioni impiegatizie (67,5% degli impiegati è donna) e nei ruoli di produzione: il 58,2% degli operai è donna. Ancora minoritaria, invece, la percentuale di donne “quadro”, pari al 37,6% contro il 62,4% di uomini, e ulteriormente al ribasso per i ruoli dirigenziali (22,6% donne contro 77,4% uomini). Considerando solo il segmento delle lavoratrici femminili, quasi 7 donne su 10 (69,3%) sono operaie, a fronte di una quota dello 0,9% di donne quadro e 0,3% di donne dirigenti.