Rai, Fuortes: ospiti gratis nei talk e ripensare format

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Lunga audizione in Vigilanza per Fuortes. “Vogliamo valorizzare al massimo Rai Way”, spiega, esprimendo qualche timore sul tema canone

E’ stata molto ampio il ventaglio di temi che l’ad Rai, Carlo Fuortes, ha affrontato durante l’audizione serale del 4 maggio, passando da temi più strettamente industriali ad altri maggiormente legati alla programmazione del servizio pubblico. Dagli ospiti nei talk, al futuro di Rai Way, dal canone, ai Tg regionali notturni, eccone alcuni passaggi.

Rai Way, Fuortes: operazioni industriali, non per cassa

Affrontando il tema della riduzione della partecipazione Rai in Rai Way, Fuortes ha spiegato che la strategia Rai “non è finalizzata a fare cassa, ma a valorizzare al massimo” la società delle torri, “nell’ambito eventualmente di operazioni di natura industriale, in coerenza con quanto previsto nel piano industriale della stessa Rai Way”.
In quest’ottica va anche la ricerca degli advisor, che si concluderà a metà maggio. “Gli advisor”, ha rimarcato, “non sono ricercati per vendere o fondere, ma per individuare quale strategia sia la migliore”.



“Tempi e modi per le operazioni su Rai Way andranno in parallelo con il piano industriale e il contratto di servizio”, ha precisato ancora Fuortes. Secondo l’ad Rai, “il Dpcm dà delle possibilità industriali che non servono a fare cassa, ma potenziano Rai Way e garantiscono il controllo da parte della Rai”.
Fuortes, riferendosi alla possibile creazione di un unico soggetto industriale sulle torri a livello nazionale, attraverso una fusione con Ei Towers, ha spiegato che avere una quota inferiore a quella attuale in un’azienda con un valore maggiore, “non diminuisce di un euro il patrimonio di Rai” e “dà possibilità in termini di sviluppo maggiori rispetto a una azienda più piccola”. “In consiglio tutti pensano solo a valorizzare Rai Way e Rai Spa”.

Canone fuori da bolletta: non cambino introiti per Rai

Rispondendo ad una domanda sull’esclusione del canone dalla bolletta elettrica dal 2023, il manager ha detto: “l’azienda sul canone è soggetto passivo, ci dobbiamo uniformare a quanto deciso da governo a parlamento. Una soluzione alternativa che funziona bene dovrebbe garantire gli stessi introiti e una riduzione dell’evasione come quella attuale. Introiti da canone inferiori agli attuali non sono possibili, siamo in una situazione finanziaria delicata”.

“Rai chiude con un bilancio in pareggio, non abbiamo problemi finanziari, ma altra cosa è dire che possiamo investire qualche centinaio di milioni in un piano industriale che sviluppi il digitale, le tecnologie, le risorse umane e quant’altro”, ha detto ancora Fuortes in merito ai conti del servizio pubblico.
Sulla questione conti il presidente della Vigilanza Alberto Barachini aveva espresso alcune perplessità, aprendo l’audizione. “Non si può nascondere che il tema susciti grande preoccupazione e che inviti a una gestione oculata che valorizzi innanzitutto le risorse interne all’Azienda”.

I talk e gli ospiti

Tra i temi più caldi quello relativo alla presenza di ospiti nei talk show. “Stiamo ragionando in azienda su eventuali policy”, ha spiegato Fuortes, senza nascondere la sua convinzione che “l’ospite che partecipa non debba ricevere un emolumento”. “Ma ciò, ha chiosato, andrà discusso con il direttore e con il consiglio”.
“Occorre però ragionare del talk in generale, ha proseguito. Penso che il format talk show in un’azienda che fa servizio pubblico non sia il format ideale. Negli ultimi decenni c’è stato abuso di questo format, molto adatto all’intrattenimento su temi leggeri”.

“L’idea di chiamare giornalisti, operatori, intellettuali, scienziati a improvvisare su qualsiasi tema non può essere un buon servizio pubblico”, ha detto ancora. “E’ l’opposto di quello che ha fatto la Rai per lunghissimo tempo, facendo un ottimo servizio pubblico. L’approfondimento è l’opposto dell’intrattenimento tra persone che parlano di tutto”.
“Lo share, ha proseguito, non deve essere l’unico parametro di valutazione di questi programmi. Va fatto un ragionamento sulle regole. L’art.21 della Costituzione è chiaro, il confine con la censura è molto labile. Dobbiamo concentrarci su quali format sono adeguati all’informazione e quali all’intrattenimento. Su questo ci sarà la massima attenzione sui prossimi palinsesti, anche in discontinuità con il passato”.

In Vigilanza è arrivata anche la polemica sull’intervento del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia. “In azienda c’è una procedura per la richiesta di permessi per presenze esterne. Sangiuliano ha fatto richiesta per la moderazione di un dibattito nell’ambito della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia. Poi ho parlato con Sangiuliano, lui ha detto che non era una moderazione. Ho quindi mandato la richiesta al Ruo (Risorse Umane e Organizzazione, ndr) di procedere. Chiederanno spiegazioni a Sangiuliano e poi vedremo come procedere, perché c’è una differenza tra la richiesta e la prestazione eseguita”.

Tgr notturni sul web

I telegiornali regionali notturni, tolti dal palinsesto Rai 3 tra molte polemiche, “saranno tramessi sul web”, ha spiegato Fuortes. “E’ un filone molto interessante, un ottimo risultato perché anticipa qualcosa che avremmo voluto fare.
“Dopo mesi di non facile dialogo siamo arrivati a una soluzione molto positiva, perché il dialogo tra l’Azienda e l’Usigrai è giunto a un risultato molto interessante”, ha rimarcato.

Il compenso di Damilano

Alle domande sul compenso di Marco Damilano per la conduzione di una striscia informativa su Rai3 dal prossimo autunno, che hanno scatenato diverse polemiche la scorsa settimana, Fuortes ha risposto: “abbiamo già detto che è sotto la soglia di 240 euro”. “Parliamo di 190-200 trasmissioni ed è un compenso, dato quello che deve fare, in linea con il mercato, ma anche al di sotto. E’ una cosa assolutamente congrua”.