Sicurezza e libertà di parola preoccupano Londra. Intanto l’imprenditore raccoglie fondi e lancia l’idea di profili a pagamento
Da più parti la politica ha commentato l’operazione che qualche settimana fa ha portato Elon Musk ad acquistare Twitter. Gli utenti, la libertà di parola e il monito al rispetto delle nomative sono stati tra i temi sollevati.
Dopo gli appelli, il Parlamento Britannico ha deciso di passare alle vie di fatto, invitando l’eccentrico imprenditore a per discutere dell’operazione.
La convocazione Uk
L’iniziativa è partita da Julian Knight, presidente della commissione dei Comuni che si occupa di digitale e media. L’intento, porre domande sui piani futuri per il social network riguardo a temi cruciali come la libertà di espressione e la sicurezza degli utenti. La commissione parlamentare aveva già tentato di convocare nel 2018 un altro magnate dei social media, Mark Zuckerberg, ma il fondatore di Facebook aveva rifiutato.
Profili a pagamento
Twitter è molto usato da diversi leader mondiali e istituzioni per comunicare. E ai profili governativi, insieme a quelli commerciali, potrebbero essere chiesto di pagare un piccolo costo. O almeno così ha ipotizzato Musk. “Twitter sarà sempre gratuita per gli utenti occasionali”, ha poi precisato l’imprenditore.
7 miliardi per finanziare l’acquisto
Intanto emerge qualche dettaglio sull’assetto economico. Musk ha raccolto 7,14 miliardi di dollari per l’operazione, riducendo il prestito a margine ottenuto da 12,5 a 6,25 miliardi. Di fatto si abbassano anche i rischi che Musk si è personalmente assunto per l’offerta da 44 miliardi di dollari.
Tra gli investitori, figurano il fondatore di Oracle Larry Ellison, la piattaforma di criptovalute Binance e le società di asset management Fidelity, Brookfield e Sequoia Capital.
In particolare, dalle comunicazioni alla Sec emerge che Ellison contribuirà con 1 miliardo di dollari, mentre Sequoia per 800 milioni. Binance si è impegnata per 500 milioni a fronte del 375 milioni di Qatar Holdings e i 316 di Fidelity. Il principe saudita al-Waleed bin Talal si è invece impegnato a mantenere la sua quota di quasi 1,9 miliardi in Twitter dopo l’acquisizone.
Il patron di Tesla sarebbe anche in trattative con Jack Dorsey, il fondatore del social, che potrebbe tornare ad assumere anche dei ruoli operativi.