ADS ha pubblicato invece questa settimana dei dati “territoriali” relativi al 2021: ovvero il numero di copie cartacee dichiarate dai giornali come diffusione, ripartiti per regioni e province. È un documento molto ricco, da cui IlPost.it ha qui di seguito selezionato una serie di elementi, interessanti o particolari, che riguardano i quotidiani.
Il Corriere della Sera dichiara 68mila delle sue 161mila copie in Lombardia (e 39mila a Milano): la sua seconda regione per diffusione è il Veneto, poi Lazio, Emilia-Romagna e Toscana.
Repubblica diffonde 15mila copie a Roma e 7mila a Milano: dopo, le sue maggiori diffusioni le ha nelle province di Bologna (5972), Firenze (4800), Torino (4135), Genova (3562), Napoli (3521); Repubblica ha redazioni ed edizioni locali nelle città relative. Tra le province meno grandi, si notano le 1399 copie di Livorno, le 1532 di Modena e le 1553 di Varese.
Le regioni in cui porta più copie il Sole 24 Ore sono la Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna. Fuori dal Piemonte, la sua regione, la Stampa ha una maggiore diffusione in Emilia-Romagna (con una cospicua quota nelle province romagnole, presumibilmente derivata dalla stagione estiva), nelle province di Imperia (2112 copie, il doppio che a Roma) e di Savona (4095). E ad Aosta, altra provincia coperta.
La provincia in cui il Fatto diffonde più copie è quella di Roma (2881), poi Milano (1895), Torino (1012), Firenze (727), Napoli (688) e Bologna (687); a Palermo il Fatto dichiara solo 199 copie, meno che a Rovigo, mentre ne ha ben 596 a Verona e 501 ad Ancona. Il Giornale ha 4597 delle sue 37 mila copie a Milano, e i numeri maggiori nelle altre province lombarde: poi, le province dove diffonde più copie (a parte Roma, 2109) sono Genova (1232), Torino (1069), Udine (671), Bologna (625), Treviso (624), Verona (599), Lecce (580), Padova (571), Novara (503).
Le regioni in cui Libero dichiara più copie sono Lombardia (7363), Veneto (2754), Emilia-Romagna (2281). La sua terza città per diffusione è Verona con 826 copie. Dopo Roma e Milano, la terza città per diffusione del Manifesto è Bologna (491). In tutta la Lombardia il Messaggero porta 131 copie a Milano, e una a Como. Il Resto del Carlino è il quotidiano con più copie in ogni provincia dell’Emilia-Romagna, con l’eccezione di quelle di Parma (dove la Gazzetta di Parma ne ha 22mila, più del Carlino a Bologna) e di Piacenza (dove è la Libertà).
La Verità porta il maggior numero di copie nelle tre maggiori province lombarde (Milano, Brescia e Bergamo) ma anche a Roma, Verona, Torino e Trento. Il quotidiano di economia ItaliaOggi dichiara in Liguria quasi 6mila delle sue 10mila copie di diffusione (3801 a Genova, 897 a La Spezia, 729 a Savona; e sole 473 a Milano).
Tra i quotidiani locali più piccoli, un esempio di concentrazione è il Corriere delle Alpi (una delle testate venete del gruppo GEDI), che porta 4034 copie nella sua provincia di Belluno, 76 nel resto del Veneto e 34 nelle altre regioni. La provincia dove l’Eco di Bergamo porta più copie fuori dalla Lombardia è Rimini (30), si immagina nel periodo di turismo estivo (16 nella provincia di Pesaro,13 in quelle di Ravenna e di Savona). Fuori dalla Calabria e da poche grandi città, la Gazzetta del Sud porta 8 copie a Pavia e 5 a Cuneo.
Tra gli sportivi, la Gazzetta dello Sport ha 24mila copie in Lombardia e 3mila nel Lazio, dove è ampiamente superata invece dal Corriere dello Sport con 11mila copie. A Torino sono entrambi superati da Tuttosport con 2839 copie.
Diverse province hanno una interessante varietà e ricchezza di testate differenti che superano quote cospicue di diffusione. Nella provincia di Udine il quotidiano più popolare è il Messaggero Veneto con ben 30mila copie, ma ne portano più di 3mila anche il Corriere della Sera, il Gazzettino e Repubblica, e più di 1200 il Giornale, Avvenire e il Sole 24 Ore. Ad Ancona, la cui provincia ha quasi lo stesso numero di abitanti, superano le mille copie solo il Messaggero e il Corriere Adriatico (circa 4mila ciascuno) e il Resto del Carlino (1827).
ADS ha reso disponibili oggi i dati medi di diffusione territoriale stimati dagli Editori, riferiti all’anno 2021.
La pubblicazione dei dati territoriali viene anticipata di oltre tre mesi rispetto alla consueta comunicazione, con lo scopo di fornire dati “freschi”. I dati si riferiscono alle copie cartacee diffuse sul territorio nazionale.
E’ l’ultima – spiega una nota ADS – novità del percorso di aggiornamento in atto, che riguarda la rappresentazione e la pubblicazione dei dati ADS 2021 a seguito dell’approvazione del nuovo Regolamento ADS.
Nell’ottica di una necessaria affidabilità del dato, anche per le dichiarazioni territoriali stimate, sono previsti controlli nel caso si evidenzino scostamenti oltre le soglie previste dal Regolamento tra il dato territoriale stimato e il dato territoriale contabile dichiarato e certificato da parte di ADS e dei Revisori.