In occasione della 62ª edizione, la Giuria de «Il Premiolino» di giornalismo si è riunita a Milano nei giorni scorsi, ha discusso le candidature e proceduto alla votazione.
I vincitori dell’edizione 2022 sono: Gabriele Micalizzi fotoreporter indipendente da anni in prima linea (i suoi scatti sono stati pubblicati da Le Monde, Liberation, Repubblica) per i reportage da Mariupol sulla distruzione del teatro e dal sottosuolo delle acciaierie Azovstal trasmessi da Piazza Pulita – La 7; Domenico Iannacone per il programma a puntate di Rai 3 “Che ci faccio qui” che con poesia narra vite ai margini della società, affrontando temi come legalità, immigrazione e accoglienza; Luigi Garlando in occasione del trentesimo anniversario della strage di Capaci per il libro “Per questo mi chiamo Giovanni” sul magistrato Giovanni Falcone e per la pubblicazione dell’intervista al collaboratore di giustizia, Gaspare Mutolo, sul settimanale Oggi; Francesco Costa, vicedirettore de Il Post per “Morning”, la rassegna stampa in formato podcast de Il Post. Autore anche della serie “Da Costa a Costa” dedicata alla società americana, Costa nel 2020 ha pubblicato per Mondadori “Questa è l’America” e nel 2021 “Una storia americana”; Marta Serafini entrata al «Corriere della Sera» nel 2007 e dal 2015 alla redazione Esteri (esperta di terrorismo internazionale che da anni raccoglie storie sul campo e dà voce a vittime e carnefici direttamente dal fronte) per il diario di guerra da Odessa; Silvia Sciorilli Borrelli corrispondente per l’Italia del Financial Times per il suo impegno nel giornalismo d’inchiesta e come opinionista sui temi economici; Luca Steinmann per i servizi sulla guerra nel Donbass dal fronte russo per lo Speciale TgLa7 e per La Repubblica e per Limes. Il Premio BMW SpecialMente per l’inclusione sociale, giunto alla sua quarta edizione, è stato assegnato a Fiamma Satta per il programma “A spasso con te” in onda su Rai 3.
Ogni anno il Premiolino viene assegnato a un gruppo selezionato di giornalisti della carta stampata, della radio, della televisione e dei nuovi media che si sono distinti per l’impegno professionale e per aver contribuito alla difesa dell’indipendenza delle opinioni e della libertà di stampa da qualsiasi condizionamento.
Fra i riconoscimenti, dal 2019, vi è anche il Premiolino BMW SpecialMente che viene destinato a un giornalista, blogger o comunicatore impegnato su tematiche connesse all’inclusione sociale, che BMW Italia promuove attraverso il proprio progetto di responsabilità sociale d’impresa “SpecialMente” (www.specialmente.bmw.it).
Il Premiolino è considerato uno tra i più antichi e prestigiosi premi in ambito giornalistico. Nacque con il sostegno degli industriali Piero e Giansandro Bassetti e per iniziativa di un gruppo di inviati milanesi, tra cui Vergani, Monelli, Barzini, Montanelli ed Enzo Biagi, che fu il primo presidente.
La Giuria del «Premiolino» di giornalismo è composta da: Chiara Beria di Argentine (presidente), Piero Colaprico (vicepresidente), Giulio Anselmi, Ferruccio de Bortoli, Milena Gabanelli, Massimo Gramellini, Enrico Gramigna, Enrico Mentana, Donata Righetti, Valeria Sacchi, Beppe Severgnini, Gian Antonio Stella, Carlo Verdelli e Roberto Olivi per BMW Italia.
Nell’Albo d’Oro, accanto a firme illustri come quelle di Sergio Zavoli, Giorgio Bocca, Camilla Cederna, Arturo Carlo Jemolo, Oriana Fallaci, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Alberto Ronchey, Indro Montanelli, Eugenio Scalfari, Leonardo Sciascia, Arrigo Levi, Mauro De Mauro, Lietta Tornabuoni, Natalia Aspesi e Guido Rossi, sono presenti anche i giornalisti di piccole redazioni di provincia premiati per la loro professionalità e la loro indipendenza. Il «Premiolino» è stato l’unico premio accettato dal cardinale Carlo Maria Martini, premiato nel 2010 per la sua rubrica sul Corriere della Sera.
“Negli anni il Premiolino” dichiara Chiara Beria di Argentine, Presidente della Giuria, “ha saputo segnalare giornalisti che anche in questi giorni di guerra si stanno distinguendo per competenza e coraggio. E’ il caso, tra gli altri, di Lucio Caracciolo, direttore di Limes (Premiolino 2017); Lorenzo Cremonesi, inviato speciale del Corriere della Sera (Premiolino 2018); la freelance Francesca Mannocchi (Premiolino 2016) e Lucia Goracci, Rai (Premiolino 2014)”.
La cerimonia di premiazione dell’edizione 2022 si svolgerà lunedì 12 settembre presso il Giardino della Triennale di Milano.
“Siamo molto orgogliosi di essere partner de Il Premiolino per il quarto anno consecutivo, un’opportunità unica di premiare le eccellenze del giornalismo italiano insieme a una giuria così prestigiosa” – ha dichiarato Massimiliano Di Silvestre, Presidente e Amministratore Delegato di BMW Group Italia. – “Attraverso il nostro programma SpecialMente, dal 2001 ad oggi abbiamo coinvolto oltre 2,5 milioni di persone nelle nostre attività sul territorio e on line, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza su temi radicati nella nostra cultura aziendale come l’inclusione sociale, il dialogo interculturale, la sostenibilità e la cultura. Crediamo che restituire alla società il successo sia un dovere per le aziende leader e lo è ancora di più in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo. Facciamo i nostri complimenti più sinceri e ringraziamo Fiamma Satta per il suo inestimabile contributo da autentica narratrice”.

I VINCITORI DELL’EDIZIONE 2022
Per la 62ª edizione del premio sono risultati vincitori:
- Gabriele Micalizzi è unfotogiornalista di Milano, classe 1984. Inizia la sua carriera giovanissimo lavorando dal 2004 al 2005 per la Newpress Agency di Milano. Dal 2008 documenta la condizione sul territorio italiano sia a livello politico che sociale e fonda il progetto Cesuralab, oggi chiamato “Cesura”, sotto la direzione artistica del celebre fotografo Alex Majoli, lo stesso in cui si era formato Andy Rocchelli, ucciso nel Donbass dalle milizie ucraine nel 2014. Nel 2010 documenta in Thailandia le rivolte contro il governo a Bangkok. Dal 2011 vola in Medio Oriente e copre tutti gli avvenimenti legati alla “Primavera Araba” dividendosi tra Tunisia, Egitto e Libia. Nel 2014 sulla striscia di Gaza dà un resoconto esclusivo della battaglia del Generale Khalifa Haftar contro le milizie islamiche. Nel 2019 viene ferito al volto da una granata in Siria. Per tre mesi ha documentato in prima linea con foto e video la guerra in Ucraina. Collabora con giornali e riviste nazionali e internazionali quali: New York Times, Magazine, Herald Tribune, New Yorker, Newsweek, Stern, Corriere Della Sera, Espresso, D Repubblica, Repubblica, Internazionale, Panorama, Sportweek, Wall Street Journal.
- Domenico Iannacone, nato nel 1962 a Torella del Sannio (CB), ha iniziato giovanissimo la carriera giornalistica sulle testate regionali. È stato inviato di punta di Ballarò e Presa diretta (Rai3). Ha ideato e condotto, per sette edizioni, il programma d’inchiesta “I dieci comandamenti” e dal 2019 è in onda con “Che ci faccio qui”, uno tra i programmi di approfondimento più seguiti di RaiTre, nel quale si fa narratore della vita dei suoi interlocutori dipingendo scorci che affrontano temi come legalità, immigrazione e accoglienza. Per cinque volte gli è stato attribuito il Premio Ilaria Alpi e nel 2019 il Centro Sperimentale di Cinema-Scuola di Cinematografia lo ha insignito del diploma honoris causa in Reportage Audiovisivo. Il suo modo di raccontare trae ispirazione dalla migliore tradizione documentaristica italiana e si pone a metà strada tra cinema neorealista e racconto giornalistico del reale.
- Luigi Garlando è giornalista e scrittore, classe 1962. Laureato in lettere moderne alla Cattolica di Milano, nel 1991 entra alla Gazzetta dello Sport di cui oggi è caporedattore e prima firma della redazione calcio. Cura una rubrica per il supplemento SportWeek e una per il settimanale Oggi. Oltre a svolgere l’attività di giornalista, Garlando scrive da anni libri per ragazzi, sia su questioni d’attualità, sia su temi sportivi. Tra i titoli più conosciuti, la serie “Gol”, iniziata nel 2006; “Per questo mi chiamo Giovanni” (Rizzoli 2004), dedicato a Giovanni Falcone e adottato da numerose scuole; “L’estate che conobbi il Che” (Rizzoli, 2015), con cui ha vinto il Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2017.
- Francesco Costa classe 1984, è giornalista e vicedirettore del giornale online il Post. Ha cominciato a scrivere online nel 2003 e a lavorare come giornalista nel 2008 al quotidiano l’Unità e alla rivista Internazionale, per poi lavorare al Post fin dalla sua fondazione nel 2010, diventandone vicedirettore nel 2016. Esperto di politica e cultura statunitense e più volte inviato sul campo, ha collaborato con numerosi giornali e riviste italiane e dal 2015 cura il progetto “Da Costa a Costa”, una newsletter con oltre 50.000 iscritti e uno dei primi podcast giornalistici in Italia. In tv è stato autore e volto della miniserie “The American Way”, realizzata per DAZN nel 2021. Ha pubblicato due libri per Mondadori “Questa è l’America” (2020) e “Una storia americana” (2021). Dal 2021 conduce per il Post il podcast giornaliero Morning, una rassegna stampa commentata.
- Marta Serafini è al «Corriere della Sera» dal 2007, alla redazione Esteri dal 2015. È stata inviata in Siria, Iraq, Afghanistan e ora in Ucraina. Nel 2016 ha fatto parte della commissione indipendente di Palazzo Chigi sul fenomeno della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista in Italia. In precedenza, ha lavorato in televisione a Le invasioni barbariche (La7), e in radio. Nel 2012 con altre giornaliste del «Corriere» e della «27 esima Ora», il blog dedicato alle questioni di genere, partecipa a un’inchiesta collettiva sulla violenza sulle donne da cui è nato il libro “Questo non è amore” (Marsilio). Per il «Corriere della Sera» nel 2015 ha pubblicato Maria Giulia che divenne Fatima dedicato alla prima jihadista italiana a essersi unita all’Isis e con Solferino editore “L’ombra del Nemico”, una storia del terrorismo jihadista (2020).
- Silvia Sciorilli Borrelli, comincia la sua carriera giornalistica nel 2010 collaborando come freelance per alcune testate italiane e straniere, incluso Il Sole 24 Ore. Dal 2012 frequenta il Master in Giornalismo della Scuola “Walter Tobagi” e dall’anno successivo lavora per la televisione economico-finanziaria CNBC prima a Milano e poi a Londra. All’inizio del 2016 partecipa con Francesco Guerrera al lancio della redazione economica di POLITICO Europe a Londra dove si occupa anche del referendum per la Brexit e diventa opinionista politica per la CNN. Nel 2018 viene inviata a Roma per raccontare le vicende del primo governo guidato da Giuseppe Conte. Da aprile 2020 è corrispondente per il Financial Times a Milano. A giugno uscirà il suo primo libro, L’età del cambiamento, un saggio sui giovani italiani ed il mondo del lavoro edito da Solferino.
- Luca Steinmann è un giornalista italo-svizzero e inviato noto per i suoi servizi sulla guerra, classe 1989. Laureato in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee, ha conseguito un master in Geopolitica, Sicurezza e Intelligence. Ha la lavorato presso il Ministero degli Esteri svizzero, per poi continuare il suo lavoro come giornalista e inviato, realizzando negli ultimi anni reportage in diversi territori di guerra e di crisi, come Siria, Afghanistan, Nagorno Karabakh, Libano, Giordania e Turchia. Poco prima dello scoppio della guerra in Ucraina si era recato nel Donbass, dove poi è rimasto diversi mesi per raccontare principalmente su La 7, Repubblica e Limes. È stato tra i primi giornalisti a entrare nella città di Mariupol assediata dai russi e in seguito dentro l’acciaieria di Azovstal, sempre a Mariupol, durante i combattimenti tra truppe cecene e il reggimento Azov.
- Fiamma Satta (Premio BMW SpecialMente). Laureata alla Sapienza in Storia Moderna, voce storica di Radio2, tra il 1987 e il 2010 è stata autrice e interprete con Fabio Visca dei programmi della coppia radiofonica “Fabio & Fiamma”. Dal 2005 al 2016 ha collaborato a Vanity Fair e al suo sito. Dal 2009 firma per La Gazzetta dello Sport la rubrica settimanale e il Blog Diversamente Aff-abile. Con Visca ha pubblicato Fabio e Fiamma e la trave nell’occhio e Il secondo libro di Fabio e Fiamma (RaiEri 1997 – 2000). Ha scritto Rose d’amore (Newton Compton 2007), Diario diversamente affabile (ADD 2012) e il romanzo Io e lei – Confessioni della Sclerosi Multipla (Mondadori 2017) nel quale per la prima volta in letteratura voce narrante e protagonista della vicenda è una malattia. Dal novembre 2019 conduce A spasso con te, un suo format inclusivo in onda su Rai3 all’interno di Geo, il programma condotto da Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi. Due figli, nel 1993 le è stata diagnosticata la Sclerosi Multipla.