Giornalisti nel mirino in Ucraina. Almeno 30 i morti da inizio guerra

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Sono almeno trenta i giornalisti uccisi in Ucraina dall’invasione militare russa lo scorso 24 febbraio. L’ultimo è Fréderic Leclerc Imhoff, il giornalista francese di Bfmtv ferito a morte oggi vicino a Severodonetsk. Leclerc Imhoff è stato ucciso mentre faceva il suo lavoro, indossava la pettorina con la scritta Press ed era riconoscibile. E’ stato colpito mentre seguiva le operazioni di evacuazione dalla regione di Luhansk, ferito mortalmente al collo da una scheggia in seguito a un attacco russo. Con la sua uccisione – ricorda Adnkronos – salgono a trenta i giornalisti che hanno perso la vita in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, mentre quindici sarebbero dispersi e nove feriti. Secondo l’ong ucraina Institute of Mass Information, sono 280 i crimini che i russi hanno compiuto ai danni dei giornalisti dall’inizio del conflitto. Molti dei giornalisti uccisi hanno perso la vita mentre svolgevano il loro lavoro.

Solo una ventina di giorni fa, il 10 maggio, è stata resa nota la morte della giornalista e blogger ucraina Oksana Gaidar (pseudonimo di Ruda Pani) e di sua madre Lydia durante il bombardamento russo del villaggio di Shevchenkove, distretto di Brovarsky, nella regione di Kiev. Il 29 aprile è stata invece uccisa la giornalista di Radio Liberty, Vera Girich, a seguito di un attacco missilistico su Kiev, quando un razzo russo ha colpito la sua casa.

Uccisi nei bombardamenti russi su Kiev anche il cameraman di Fox News Pierre Zakrevskiy, 55 anni, e la giornalista ucraina Oleksandra Kuvshinova. Era metà marzo e nello stesso attacco sferrato dai russi è stato ferito anche il corrispondente Benjamin Hall, al quale i medici hanno dovuto amputare la parte inferiore della gamba. Il 13 marzo a Irpin è stato invece ucciso il documentarista americano Brent Anthony Renault, 51 anni, per anni collaboratore “di grande talento” del New York Times. E’ stato colpito mortalmente al collo nei pressi di un checkpoint mentre stava facendo un reportage sui profughi, mentre il suo collega Juan Arredondo è rimasto ferito.

Sempre a marzo, il 23, è stata colpita a morte da un razzo a Kiev la giornalista di Insider Oksana Baulina. Aveva filmato la distruzione dopo il bombardamento del distretto di Podolsky della capitale da parte delle truppe russe ed è stata colpita da nuovi razzi. Con lei è morto un altro civile, due persone che l’accompagnavano sono rimaste ferite e ricoverate in ospedale.

Gli altri giornalisti uccisi durante la guerra in Ucraina, secondo l’elenco diffuso dall’Institute of Mass Information di Kiev. sono Alexander Lytkin, Pavel Li, Sergei Pushchenko, Evgenij Sakun, Dilerbek Shakirov, Victor Dedov, Victor Dudar, Lilia Gumyanova, Yuri Oleinik, Oleg Yakunin, Massimo Levin, Mantas Kvedoravichyus, Sergey Zaikovsky, Denis Kotenko, Eugenio Bal, Nezhiboret Romano.

In merito ai giornalisti scomparsi, l’ong ucraina segnala ad esempio il caso di Dmytro Khiliuk, scomparso nell’Oblast di Kiev durante l’occupazione russa della regione. Nonostante questa zona sia stata liberata dall’inizio di aprile, del giornalista non si hanno notizie. Inoltre l’aggressione russa contro l’Ucraina ha causato danni all’industria giornalistica ucraina: almeno 113 organi di stampa regionali sono stati costretti a chiudere a causa delle minacce dei russi, del sequestro di redazioni e dell’impossibilità di lavorare in condizioni di occupazione.