Michele Anzaldi (Foto LaPresse)

L’uovo di Colombo di Anzaldi: una seconda bolletta per il canone Rai

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Michele Anzaldi, il deputato di Italia Viva, a tutti noto per le sue frequenti bacchettate alla Rai, ha appena presentato un disegno di legge su come incassare il canone in una modalità diversa da quello via bolletta elettrica, su cui vale
la pena di ragionare.

Anche se pochi sembrano preoccuparsene, il tema è in agenda e difficilmente aggirabile. La Ue per motivi di trasparenza e rispetto della concorrenza ha chiesto lo scorporo del canone dalla bolletta elettrica e il Governo ha
approvato l’ordine del giorno di Maria Laura Paxia (gruppo Misto) circa le nuove misure normative da adottare dal
2023 per il pagamento della tassa sul servizio pubblico, rinunciando alla comodissima bolletta.
Dunque una soluzione va trovata, ma non sembra facile. Il vero rompicapo è come evitare di far riesplodere l’evasione
che aveva raggiunto percentuali drammatiche col pagamento tramite bollettino postale, poi archiviato.

Il disegno di legge di Anzaldi, di cui alleghiamo il testo, è la prima vera proposta che consiste nel fare una bolletta
separata solo per il canone Rai, per cui un mese (o due mesi se la cadenza è bimestrale) l’utente paga la bolletta
elettrica e il successivo la bolletta solo per il canone.
Una idea che deve innanzitutto trovare l’accordo delle società elettriche, che se dovessero dichiararla praticabile, potrebbe accontentare tutti.

Bozza-AC-3600