L’ebook compie 20 anni in Italia e cresce. Ma vince sempre l’edizione cartacea

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L’ebook in Italia compie 20 anni e i dati pubblicati sul sito di ricerche Statista.com parlano chiaro: il tasso di crescita mondiale del mercato degli ebook è esponenziale tanto in termini di fatturato quanto di lettori raggiunti. Si stima infatti che i guadagni derivanti dalla vendita di libri digitali supererà i 17 miliardi di dollari nel solo anno 2022, con più di 1 miliardo di lettori attivi.

Due dati assai rilevanti – spiega Adnkronos – se consideriamo che l’ebook non è un prodotto frutto di questo millennio, bensì ha radici antiche. È infatti il 1949 quando una maestra e inventrice spagnola, Angela Ruiz Robles, registra un brevetto che anticipa alcune caratteristiche pionieristiche del futuro libro digitale. È tuttavia il 1971 l’anno di nascita dell’ebook, grazie al Progetto Gutemberg ad opera di Michael S. Hart.

E in Italia? Il cambio di passo si ha all’inizio del nuovo millennio, nel 2002 per la precisione, con la pubblicazione dei primi libri digitali in lingua italiana ad opera dell’editore romano Giacomo Bruno, definito da tutti il “papà degli ebook”, per essere stato il primo a pubblicare e diffondere gli ebook in Italia, 9 anni prima di Amazon e degli altri Editori.

“Era il 2002 quando ho avuto l’idea di portare gli ebook in Italia. A quel tempo Amazon non era ancora presente nel nostro Paese ma avevo già intuito che questa nuova tipologia di supporto digitale avrebbe cambiato in meglio la vita di milioni di lettori” dichiara Giacomo Bruno, CEO di Bruno Editore .

A fronte dell’avanzata dei libri digitali, l’editore tende a precisare come nel corso dei 20 anni dalla nascita dell’ebook in Italia siano stati ben 2.400.000 gli italiani che hanno scaricato i libri digitali di Bruno Editore, prima casa editrice italiana specializzata nella creazione di ebook per la crescita personale, professionale e finanziaria. Da qui il nuovo obiettivo di lungo periodo su cui lo stesso Bruno dimostra di avere le idee ben chiare.

L’edizione cartacea è sempre la più amata dagli italiani

Nel 2020 in Italia sono calati sia i titoli pubblicati (-2,6% rispetto all’anno precedente) sia le tirature (-7,2%), con il prezzo medio di copertina stabile e la distribuzione mediante i canali online in aumento. Ma il 41,4% degli italiani di 6 anni e più ha letto almeno un libro, dato in lieve aumento rispetto al 2019 (+3%): il 73,6% dei lettori legge solo libri cartacei, il 9,4% solo ebook o libri online mentre lo 0,3% ascolta solo audiolibri. Il 16,6% utilizza più di un supporto per la lettura (libro cartaceo, digitale, audiolibro). Sono alcuni dei dati contenuti nell’ultimo report Istat su “produzione e lettura di libri”.

Le opere librarie pubblicate nel 2020 – anno segnato dalla pandemia e dal lockdown – sono state 82.719: la diminuzione ha riguardato soprattutto la pubblicazione di edizioni successive (-6,8% sul 2019), mentre c’è un calo più lieve delle nuove edizioni (-2,2%) e delle ristampe (-2,1%). La flessione è maggiore in termini di quantità di copie stampate: il calo della tiratura complessiva rispetto al 2019, pari al 7,2%, ha coinvolto soprattutto le nuove edizioni (-9,3%) e le edizioni successive (-13,4%), mentre ha inciso lievemente sulle ristampe (-2,0%); viceversa, il genere più colpito in termini di tiratura, rispetto al 2019, è quello scolastico (-28,2%).


Le opere di genere per ragazzi – comprendenti quelle per bambini – segnano un forte incremento (+16,5%), in controtendenza anche la micro editoria che manifesta un aumento sia delle opere pubblicate (+12,9%) sia della tiratura complessiva (+8,8%). Le opere librarie del genere “varia” dominano l’offerta (79,1%), le opere scolastiche sono l’11,5%, quelle per ragazzi costituiscono il 9,4% dei titoli pubblicati.
Quanto ai contenuti editoriali prevalgono i testi letterari moderni (25,7%), un’ampia categoria che include romanzi, racconti, libri gialli e di avventura, libri di poesia e testi teatrali: gli oltre 18 mila romanzi e racconti pubblicati rappresentano da soli il 22,5% dei titoli e il 26,0% delle copie stampate. A fronte di una produzione e di una tiratura quantitativamente limitate, i piccoli editori tendono a orientarsi verso target di lettori molto specifici, grazie a una maggiore specializzazione tematica. Complessivamente l’incidenza degli editori specializzati con una produzione tendenzialmente monotematica è pari al 41,4% del totale, ma è quasi la metà per i micro-editori (46,1%), circa un terzo per i piccoli (36,7%) e medi (31,7%) e quasi un quinto per i grandi (18,8%).

L’offerta editoriale sta integrando sempre di più la produzione cartacea con quella digitale: nel 2020 quasi la metà (47,9%) delle opere pubblicate a stampa è stata resa disponibile anche in versione e-book; di queste una su cinque presentava contenuti e/o funzionalità aggiuntive (20,8%). In particolare, nel primo anno di emergenza Covid, la pubblicazione di opere soltanto in digitale ha rappresentato un’alternativa strategica valorizzata dagli editori: l’8,9% ha spiegato di aver pubblicato libri esclusivamente in formato e-book, cioè senza una corrispettiva versione cartacea (+3,7% rispetto all’anno precedente), per un totale di 2.113 opere.


Gli editori tendono a integrare la propria offerta digitale con un’ampia gamma di prodotti e servizi che sfruttano diverse forme di fruizione dei contenuti editoriali e valorizzano l’interattività a fini pedagogico-educativi, ma il fatturato derivante dalla vendita di contenuti digitali (e-book, audiolibri, podcast, banche dati e servizi web) non supera il 10% del totale per il 90,3% degli editori e risulta ancora contenuto indipendentemente dalla dimensione d’impresa; soltanto per il 18,8% dei grandi editori arriva a rappresentare tra l’11 e il 50% del fatturato totale.
Le misure di contrasto alla pandemia hanno contribuito a dirottare la vendita di libri sia verso gli store online (63,5%) sia verso le librerie indipendenti (59,5%). Laddove è stato possibile, sono stati valorizzati i canali di vendita diretta attraverso l’acquisto per corrispondenza, la vendita tramite il proprio sito internet o presentazioni (47,8%). Tra i canali di distribuzione ritenuti più importanti per il futuro del settore figurano sempre le librerie indipendenti (62,7%), gli store online (62,0%) e la vendita diretta (50,9%).