Fuortes (foto LaPresse)

Rai, Fuortes: con Orfeo atto dovuto. Criticità sfociate in ritardo per i palinsesti

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In Vigilanza l’ad Rai ha parlato anche degli ascolti. I risultati di giugno, ha spiegato, segnano un’ottima partenza del nuovo modello

“I risultati tv dal 5-12 giugno segnano un’ottima partenza del nuovo modello. Il Gruppo Rai, in questa settimana, realizza in prima serata il 41,2% di share, in crescita di 2,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2021, e nell’intera giornata ottiene il 36,7%, incrementando di 0,6 punti il risultato del 2021”. Lo ha detto l’ad Rai Carlo Fuortes nel suo intervento in Commissione di Vigilanza Rai dove questa mattina è stato audito, spiegando di voler condividere “alcune primissime riflessioni in ordine ai risultati di ascolto sull’avvio della stagione estiva, la quale coincide con la realizzazione del modello per generi”.

Generaliste al 34% in prima serata

Più in dettaglio – riporta Ansa – “in prima serata, le tre reti generaliste Rai realizzano complessivamente il 34,6% di share con un aumento di 3,1 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Analogamente, nell’intera giornata, le reti generaliste si impongono con il 29,3%, in progressione dello 0,6% rispetto al periodo 5 – 12 giugno 2021. Una menzione particolare vorrei riservarla – ha sottolineato – a Rai2 che nell’intera giornata passa dal 4,2% al 4,8% con una crescita dello 0,6 punti che rappresenta un incremento del 15% rispetto allo scorso anno”.

“Il segmento temporale è fin troppo ristretto per attribuire a tali risultati una capacità predittiva che possa estendersi su un orizzonte significativo – ha voluto far presente Fuortes – Tuttavia, mi è sembrato giusto citarli perché vi intravedo un riconoscimento all’impegno che l’azienda, i direttori dei generi e tutto il personale che è stato a vario titolo coinvolto in questa trasformazione ha profuso dall’approvazione definitiva del nuovo modello lo scorso ottobre. È stato un periodo intenso, non privo anche di affinamenti e adattamenti progressivi, come è fisiologico – ha osservato l’Ad – in processi che vanno a scardinare modus di pensiero e operativi consolidati, ma siamo soddisfatti di questo passaggio. Lo vediamo come una inevitabile ripartenza e un punto fermo della nuova Rai. Tutto ciò – ha concluso – ci spinge a proseguire con determinazione, con l’impegno a calibrare anche in futuro una programmazione sempre più in linea con le aspettative e le preferenze di tutti i nostri utenti, per i canali lineari e per la piattaforma digitale, nel rigoroso rispetto delle finalità del servizio pubblico”.

Il caso Orfeo

Nel corso dell’intervento, Fuortes ha parlato, motivandola, della decisione di revocare le deleghe del genere Approfondimento a Mario Orfeo, prima di proporgli la direzione del Tg3.
“Lo scorso primo giugno ho provveduto a comunicare al dottor Mario Orfeo il venire meno delle condizioni necessarie per una proficua collaborazione quale direttore del genere Approfondimento. Negli scorsi mesi ho registrato una serie di criticità. Queste da ultimo sono sfociate nel mancato invio della documentazione indispensabile per la presentazione della programmazione del genere Approfondimento nei tempi previsti. La mancanza della documentazione in questione ha causato l’annullamento della presentazione al cda dell’intero palinsesto autunno-inverno 2022-2023, prevista lo scorso primo giugno”.

“Come dovuto, tutti gli altri direttori di genere avevano da tempo inviato la documentazione necessaria, ha sottolineato ancora Fuortes. Ritengo indispensabile, a maggior ragione in una fase così importante di trasformazione dell’azienda, che vi sia la massima condivisione e collaborazione tra coloro che ricoprono ruoli apicali nelle direzioni impegnate”.
“Successivamente, considerando valore professionale del dottor Orfeo, gli ho proposto la direzione del Tg3 che ha avuto l’approvazione della larga maggiorazione del cda”.

“Azienda va avanti, tra alcuni mesi vedrete una tv nuova”

Rispondendo alle domade dei parlamentari, Fuortesha approfondito ulteriormente la questione Orfeo.
“La centralità dell’approfondimento, anche in un processo di trasformazione come quello che l’azienda sta vivendo, è un problema cruciale ed è il motivo per cui ho deciso di fare questo cambiamento. Non avere il palinsesto – Orfeo doveva mandarlo entro il 25 maggio, avevamo una riunione del cda il lunedì successivo e poi il mercoledì -, voleva dire non avere chiarezza su un aspetto indispensabile”.

“Orfeo è stato un grande direttore di tg, ma è un lavoro profondamente diverso dal direttore di un genere – ha aggiunto Fuortes -. Ho agito in modo veloce e credo che di aver fatto la cosa giusta”.

“Voi pensate che l’ad sia onnipotente e possa fare qualsiasi cosa in azienda, ma così non è, per legge – ha proseguito -. La responsabilità civile e penale delle trasmissioni non è dell’ad ma è del conduttore. L’ad non è, per fortuna, onnipotente, quello che può fare e nominare o rimuovere le deleghe dai ai dirigenti. La vostra preoccupazione di non avere chiarezza è la mia, e questo non venti giorni prima della presentazione ma lo stesso giorno: il mercoledì, quando ho informato Orfeo di non poter continuare, non avevo ancora ricevuto il programma. Non so dove leggete di programmi che entrano e escono, ma non c’è stata alcuna presentazione del palinsesto. Non mi è mai successo di rimandare un cda, ho dovuto farlo perché non avevo informazioni su un argomento cruciale. Era un atto dovuto, è ovvio che sarebbe stato meglio non farlo. L’azienda però va tranquillamente avanti, non c’è nessun problema. L’idea che il direttore sia il centro dell’attività in Rai è sbagliato. I programmi sono fatti da direttori, autori. Ci sono cambiamenti molto forti, Rai2 sta cambiando, tra alcuni mesi vedrete una tv assolutamente nuova”.

Entro l’estate scelte sul piano immobiliare

“Sul piano immobiliare, il piano industriale, il contratto di servizio, Rai Way, in Rai si sta facendo un lavoro straordinario in questi mesi. Stiamo lavorando per la prima volta su un piano immobiliare, un master plan complessivo. Non è stata presa ancora alcuna decisione, perché è un processo che richiede una discussione in consiglio, i tempi sono lunghi. Vogliamo terminare entro l’estate”.

“Il piano immobiliare è compreso nel piano industriale, che sarà in linea con il contratto di servizio, ha proseguito l’ad. Le operazioni su Rai Way saranno funzionali a valorizzare la Rai. Su Rai Play si sta continuando a investire e ora la piattaforma ha un ruolo dominante sul mercato: su tutto questo per la prima volta viene fatto un lavoro in modo strategico dal cda”.

Il referendum

Fuortes ha sottolineato che “sui referendum sono stati rispettati alla lettera i vincoli della Commissione di Vigilanza e gli obblighi del servizio pubblico”. Sul tema del pluralismo, ha ricordato che “l’ad con il cda dà gli indirizzi e le linee editoriali. Antonio Di Bella, finalmente in tempi rapidi, oggi presenta in consiglio il palinsesto. Sono certo che farà un piano sull’approfondimento pluralista, rispettoso di tutti i vincoli del contratto di servizio, attentissimo al tema delle fake news. Poi eventualmente verrò a parlarvi con Di Bella, che ha la responsabilità civile e penale del programma”. Quanto all’iter del contratto di servizio per il periodo 2023-2028, che dovrà essere approvato entro l’anno, Fuortes ha chiarito che “le linee guida del governo sono ora oggetto di intesa tra Agcom e Mise, dopo l’azienda inizierà la contrattazione con il Mise”.