“La transizione verso evoluzioni rese possibili da scienza e tecnologia richiede un immenso volume di investimenti e sarà un bene, perché l’esperienza degli ultimi decenni ci ha dimostrato che il tentativo di sostenere lo sviluppo soltanto attraverso lo stimolo monetario non è sufficiente e anzi può determinare delle instabilità, delle bolle speculative o comunque dei problemi sulla liquidità”. Lo ha detto – ripreso da Adnkronos – il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, intervenendo all’iniziativa “Young Factor”, organizzata a Milano dall’Osservatorio permanente Giovani-Editori.
“Una maggiore circolazione dei capitali destinata agli investimenti attiverà la ridistribuzione dei redditi e la mitigazione delle disuguaglianze fra Paesi e all’interno dei Paesi”, ha osservato Gros-Pietro, sottolineando “il ruolo centrale della finanza nell’indirizzare e alimentare il cambiamento desiderato, nel determinare che gli obiettivi risultino effettivamente raggiungibili e nel progettare la road map in modo che risulti socialmente sostenibile in ogni passaggio”, perché “passaggi che fossero finanziariamente insostenibili potrebbero impedire il raggiungimento di obiettivi economicamente e socialmente ed desiderabili”.
“La finanza – ha assicurato il presidente di Intesa Sanpaolo – si trova preparata a valutare la fattibilità di processi potenzialmente risolutivi per i traguardi di sostenibilità, ma che comporteranno zone di rischio. La finanza e le sue imprese sono gli operatori più sensibili alle necessità di trasformazione dei sistemi economici e sociali”.