FederlegnoArredo accelera sulla sostenibilità con Plus

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“Non posso ancora dire se centreremo l’obiettivo, ma posso certamente rivendicare il lavoro svolto in poco tempo. E oggi siamo qui per presentarvi alcuni progetti, obiettivi e target affinché le linee guida stabilite nel Decalogo per la sostenibilità del 2021 diventino passi concreti”. In apertura dell’incontro ‘Impronte sostenibili, rigeneriamo il futuro’ che ha preceduto l’assemblea annuale di FederlegnoArredo, il presidente Claudio Feltrin ha annunciato la nascita dell’hub digitale Plus (https://fla-plus.it/): un insieme di progetti che rispondono concretamente alle esigenze delle aziende che vogliono intraprendere un percorso di transizione ecologica. La piattaforma verrà costantemente arricchita, ma già adesso sono disponibili ad esempio progetti che riguardano la riforestazione, database dei materiali sostenibili, kit di formazione green, supporto nella gestione delle certificazioni.

A questa iniziativa, ha ricordato Feltrin, FederlegnoArredo è arrivata dopo diverse attività nell’ambito della sostenibilità e in particolare due tappe: una ricerca su un campione di aziende di tutta la filiera per capire i punti di forza e di debolezza delle imprese e la messa a punto del Decalogo realizzato in collaborazione con Fondazione Symbola. L’hub digitale Plus è stato messo a punto dopo sette mesi di confronto con gli associati attraverso gruppi di lavoro mirati e focus group dell’area arredo e legno, coordinati dai delegati alla sostenibilità Maria Porro, presidente di Assarredo, e Paolo Fantoni, presidente di Assopannelli.

Inoltre FederlegnoArredo ha individuato dei partner che possono accompagnare le aziende in questo percorso. Tra loro, il Politecnico di Milano per i progetti di formazione e Banca Intesa San Paolo per una valutazione delle performance ESG (Environmental, Social, and Governance) allo scopo di individuare le aree di miglioramento che porteranno alla stesura dei bilanci sostenibili.

“Dobbiamo essere più sostenibili per essere più competitivi”, sottolinea Feltrin. “Il nostro settore è già virtuoso, in molti casi ha fatto addirittura da apripista, ma ora è giunto il momento di attivare un vero e proprio ‘schema di filiera’ che miri a un orizzonte a zero scarti in cui la qualità intesa come durabilità dei prodotti sia la nostra cartina di tornasole”.

Per questo la federazione si prepara a presentare nel 2023 il suo primo bilancio di sostenibilità e nel frattempo, ha annunciato Feltrin, ha ottenuto l’ammissione al Global Compact delle Nazioni Unite. L’iniziativa, nata nel 2000 per promuovere un’economia globale sostenibile, è rivolta a imprese e istituzioni e si basa su dieci principi che gli aderenti devono rispettare in materia di diritti umani, lavoro, ambiente, lotta alle differenze di genere e alla corruzione. “Non è una certificazione, ma un’attestazione che ottiene chi risponde a precisi standard di rendicontazione”, ha chiarito Marco Frey, presidente della Fondazione Global Compact Italia, sottolinenando che FederlegnoArredo è la prima federazione al mondo di questo settore ad essere ammessa al Global Compact.

Comunicare di più e meglio

La decisione di aderire al Global Compact e di presentare il bilancio di sostenibilità risponde al dovere di comunicare in maniera trasparente i risultati ottenuti per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. E il tema di come comunicare di più e meglio è uno dei punti emersi durante l’incontro ‘Impronte sostenibili’.

Gia durante la ricerca realizzata da FederlegnoArredo lo scorso anno il 58% delle imprese interpellate aveva dichiarato che “la sostenibilità dovrà diventare una priorità nella comunicazione della federazione”. E tra gli obiettivi del Decalogo due riguardano direttamente la comunicazione: “Comunicare ai cittadini, al mercato, al settore e nelle sedi internazionali i valori e i risultati delle azioni derivanti al Decalogo” e “Accrescere nella società la conoscenza della sostenibilità e qualità dei prodotti della filiera”.

Un punto quest’ultimo di particolare rilievo perché investe la relazione con i consumatori e in particolare i più giovani, quelli del futuro ma anche quelli già sensibili a sostenibilità e economia circolare. Ed è in questa direzione che andranno alcune iniziative già allo studio per rendere più facili e consapevoli le scelte dei consumatori, come delle possibili ‘etichette’ che dettaglino i materiali da cui è composto un prodotto e il loro quoziente di sostenibilità.