Rai, UsigRai: con Damilano impoverimento delle casse aziendali

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Per il sindacato dei giornalisti, la scelta dell’ex direttore dell’Espresso non allarga “la platea di voci” in Rai

Non sono passate inosservate le parole con cui l’ad Rai Carlo Fuortes alla presentazione dei palinsesti Rai ha commentato la scelta di affidare una striscia di approfondimento a Marco Damilano “Non è un interno, ma non ci trovo niente di strano. Quando si fa servizio pubblico bisogna pensare alla qualità. Questo non perché internamente non si trovi la qualità, ma penso di debba allargare la platea di voci”, le parole di Fuortes, cui è arrivata diretta la replica dall’Usigrai.

La nota del sindacato

“Rimaniamo esterrefatti di fronte alle dichiarazioni dell’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes, sull’utilizzo di giornalisti esterni. Uno schiaffo alle giornaliste e ai giornalisti del servizio pubblico, ma soprattutto ai contribuenti italiani”, ha commentato il sindacato guidato da Daniele Macheda.

“Prendiamo atto che l’ad ritiene legittimo usare il denaro pubblico per contrattualizzare giornalisti esterni, senza valutare minimamente una figura interna, che nulla in più sarebbe costata ai contribuenti.

Motivazione “sconcertante”

A lasciare sconcertati, attacca ancora l’UsigRai, è la motivazione addotta per giustificare tale scelta: non perché non fosse possibile trovare tra le risorse interne una figura all’altezza, ma perché allargare la platea di voci arricchisce la televisione che l’Ad sta immaginando. 
Gentile amministratore delegato, le diamo una notizia: il pluralismo di voci esiste anche tra le giornaliste e i giornalisti del servizio pubblico. 

 “L’Usigrai non vede nessun arricchimento, ma l’ennesimo impoverimento delle casse dell’azienda”, conclude la nota.