Per una volta, Nato protagonista non solo per le notizie dal fronte Ucraino. A Madrid è stata ufficializzata la nascita di un fondo per l’innovazione dell’Alleanza Atlantica. Con un miliardo di euro di capitalizzazione, servirà a finanziare start-up e PMI ad alto contenuto tecnologico sul territorio dei paesi aderenti.
Un miliardo per startup e fondi venture capital
Sostenuto da 22 Paesi Nato, tra cui l’Italia, il fondo investirà in start-up in fase iniziale e in altri fondi di venture capital che sviluppano tecnologie emergenti a duplice uso prioritarie per l’alleanza.
Queste includono intelligenza artificiale, elaborazione di big-data, tecnologie quantistiche, autonomia, biotecnologia e potenziamento umano, nuovi materiali, energia, propulsione e spazio.
Stoltenberg: mantenere la spinta tecnologica
“È il primo fondo di venture capital al mondo di questo tipo”, ha detto il segretario Jens Stoltenberg. “Dobbiamo mantenere la nostra spinta tecnologica, ora che Cina e Russia ci sfidano in questo settore chiave”, ha precisato. “Questo fondo è unico nel suo genere”, ha spiegato ancora Stoltenberg.
“Con un orizzonte temporale di 15 anni, il fondo contribuirà a dare vita a quelle tecnologie nascenti che hanno il potere di trasformare la nostra sicurezza nei decenni a venire”, ha aggiunto, rafforzando l’ecosistema dell’innovazione dell’Alleanza e sostenendo la sicurezza del nostro miliardo di cittadini”.
Potenziato l’acceleratore Diana
Il fondo sarà complementare all’acceleratore di innovazione della difesa della Nato per l’Atlantico settentrionale – o Diana – che sosterrà lo sviluppo e l’adattamento delle tecnologie emergenti a duplice uso alle sfide critiche della sicurezza e della difesa.
Il vertice di Madrid ha registrato progressi significativi per Diana, dove gli alleati hanno concordato che gli innovatori che partecipano ai programmi di Diana avranno accesso a una rete di oltre 9 siti di accelerazione e più di 63 centri di prova in Europa e Nord America.