Quando si arriva al quarto libro, non si gioca più nel campo dei dilettanti, si entra nella categoria maggiore. E quello di romanziere diventa un vero lavoro. Impegnativo: non foss’altro perché stavolta l’impegno ha superato le 600 pagine.
La prima parte della carriera di Daniele Bresciani è cresciuta nel mondo del giornalismo: la Gazzetta dello sport prima, poi Vanity Fair dove è stato a lungo vicedirettore e quindi Grazia.
A seguire, Bresciani è entrato in Ferrari, e qui lavora ancora oggi nella direzione comunicazione come responsabile dei contenuti. In questa veste, tutte le settimane prende l’auto, spostandosi da Milano a Maranello e ritorno.

Nel corso di queste trasferte, ogni volta che per raggiungere o lasciare l’autostrada attraversa il cavalcavia di Corvetto ragiona su come la città sia composta da tanti quartieri a sé stanti, mondi che anche a un milanese ‘storico’ può capitare di non conoscere mai.
Corvetto è diventato così uno dei luoghi che abitano il quarto romanzo del giornalista romanziere: ‘Testimone la notte. Una nuova indagine dell’ispettore Miranda’ (Bompiani).
Ispettore alla Abatantuono
Protagonista è l’ispettore Dario Miranda, grande grosso e… buono.
Uno che, se trasposto in una serie tv, potrebbe avere la faccia di Diego Abatantuono.
Uno anche dall’anima ‘green’: odia il traffico, ama gli spazi verdi e preferisce spostarsi a piedi. E se la sua zona è il Parco Nord, in questa nuova indagine si trova a bazzicare il Parco delle Cave, location che ben si presta al poliziesco alla milanese.
Da dove si parte
Il punto di partenza di ‘Testimone la notte’ risale al passato. Nel 1978 tre liceali in gita scolastica a Siena si trovano coinvolti in un atto di bullismo dalle conseguenze pesanti. Questo li legherà per sempre.
“È una storia che si svolge sul confine fra amicizia e connivenza, che racconta le ferite non solo di chi subisce ma anche di chi compie questi atti”, dice Bresciani, in bilico inevitabilmente fra il dire e il non dire: lo spoiler non è ammesso, soprattutto in una vicenda gialla.
Lui – neo sessantenne e quindi su per giù coetaneo dei suoi protagonisti – con il bullismo non ha mai avuto a che fare personalmente, ma lo ha vissuto attraverso il figlio. E ha imparato la risposta fondamentale: parlarne, sempre.

Giornalista dentro
Bresciani è diventato romanziere 9 anni fa: il primo libro, ‘Ti volevo dire’ è del 2013; il secondo, ‘Nessuna notizia dello scrittore scomparso’ del 2017, è ambientato nel mondo del giornalismo; il terzo – ‘Anime trasparenti’, debutto letterario di Miranda – è uscito due anni fa.
Ma la scorza da giornalista, ha raccontato alla presentazione introdotta dalla collega Alba Solaro, non l’ha mai persa. Come testimonia il fatto che per documentarsi sulla fauna ornitologica del Parco delle Cave ha frequentato una serie di riunioni della Lipu: le informazioni ricavate in Rete possono essere preziose, però vanno sempre verificate in ogni dettaglio. Solo così nascono le vere storie, e Miranda si può preparare a una nuova indagine.