Tra le richieste anche quella di vietare le trasmissioni televisive delle competizioni internazionali nei due paesi
Fin dall’inizio della guerra in Ucraina, sport e federazioni hanno preso posizione contro la partecipazione di rappresentative russe e bielorusse alle manifestazioni.
Nei giorni scorsi, si è mossa anche la politica. I ministri dello sport di 33 Paesi hanno infatti firmato una dichiarazione congiunta chiedendo di sospendere l’adesione di Russia e Bielorussia alle organizzazioni sportive internazionali e di vietare le trasmissioni televisive di competizioni sportive internazionali in questi Paesi.
Ad annunciarlo, spiega Ansa, il ministro dello Sport e del turismo polacco, Kamil Bortniczuk (foto Ansa), durante un briefing.
I paesi firmatari
La dichiarazione è stata firmata da 25 paesi dell’Ue (tranne Bulgaria e Ungheria), nonché dai ministri del Regno Unito, degli Stati Uniti, della Nuova Zelanda, dell’Australia, della Corea del Sud, del Giappone, della Norvegia e del Canada.
Le motivazioni
Secondo Bortniczuk, il comunicato fa riferimento a “restrizioni che devono riguardare gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia nel contesto di quanto sta accadendo in Ucraina negli ultimi mesi”.
“Chiediamo di sospendere l’adesione delle federazioni sportive russe e bielorusse alle organizzazioni internazionali; chiediamo di escludere i rappresentanti di Russia e Bielorussia dagli organi di gestione delle federazioni internazionali e di sospendere la trasmissione televisiva di competizioni sportive internazionali sul territorio russo e bielorusso”, ha detto Bortniczuk.
Il ministro polacco ha detto che una simile misura si renderebbe necessaria “perché si verificano casi simili a quelli del bob e dello skeleton, che potrebbero aprire le porte al ritorno delle federazioni russe, degli atleti russi e bielorussi negli sport internazionali”.