Pietro Labriola (foto Ansa)

Tim si divide. Labriola: da 4 entità autonome risultati migliori

Condividi

L’ad del gruppo telco spiega il piano agli analisti al Capital Market Day. Sulla Rete Unica dice: “Per ballare il tango non si può essere da soli”. Su Dazn: “Stiamo parlando, ma non abbiamo finalizzato nulla”

“Vogliamo mostrarvi il valore nascosto del nostro gruppo”. Così Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim, ha aperto il Capital Market Day, l’incontro con la comunità finanziaria in cui il gruppo telco ha presentato il piano industriale.

Labriola: risultati migliori per le 4 entità in autonomia

“Abbiamo deciso di puntare su entità focalizzate” – NetCo, Tim Enterprise, Tim Consumer e Tim Brasil – “per liberare i punti di forza nascosti”, ha spiegato entrando nel dettaglio il manager, parlando di “azioni senza precedenti”, che in parte il gruppo sta “già intraprendendo”.
“Vogliamo dimostrare che le quattro entità avranno risultati migliori su base autonoma”, “vogliamo sbloccare la crescita concentrandoci sull’efficentamento e su investimenti che garantiscano il giusto ritorno”.

“Abbiamo una solida posizione di liquidità”, ha preciato anche. “Nei prossimi trimestri non abbiamo bisogno di attingere al mercato dei capitali, le scadenze del debito sono coperte fino al 2024”.

Potenziale non sfruttato

“Ci aspettiamo una crescita della linea fissa media annua del 2% al 2030”. E’ la visione di mercato che, ha spiegato Labriola, sta alla base della decisione di valorizzare l’infrastruttura rinunciando al modello dell’integrazione verticale.
Creare Netco “e separare la rete è stata la decisione più importante per noi, ha rimarcato. Abbiamo visto che il mercato è sottopenetrato, in termini di connessione a banda larga e ultralarga. Siamo ottimisti: significa che il mercato ha ancora un potenziale di crescita non sfruttato” e che sarà accelerato dalla diffusione della fibra e dello switch off del rame.

Per Netco è prevista “una contrazione nei ricavi da 5,3 miliardi nel 2021 a 5,2 miliardi nel 2025 per poi risalire a 5,4 miliardi nel 2030 a causa della diminuzione dei volumi”. Per l’ebitda le attese sono di arrivare nel 2030 a 2,7 miliardi con un margine sui ricavi del 50% (da 2 miliardi nel 2021 e 2,2 attesi nel 2025).
Il picco degli investimenti ci sarà nel 2025 con 2,2 miliardi che si ridurranno a 0,8 miliardi nel 2030.

Grandi ambizioni per Tim Enterprise

Per Tim Enterprise “abbiamo grandi ambizioni con ricavi da 3 miliardi a 5 miliardi nel 2030 con un cambio del mix, il cloud sarà il maggior servizio con un contributo del 50% ai ricavi”, ha affermato poi Labriola. L’ebitda si stabilizzerà ben sopra il 34% a oltre 1,7 miliardi (dagli attuali 0,9 miliardi con un margine del 32%). “Abbiamo un orizzonte temporale in tre fasi: fino a fine 2022, 18-24 mesi per evoluzione di un’azienda autonoma e dal 2025 un’accelerazione della crescita” conclude.

Consumer è un caso di ristrutturazione

Per Tim Consumer Labriola ha parlato di “un caso di ristrutturazione”. Ma, precisa “è solida”, il rilancio “non avverrà per magia, ci vorrà impegno ma sappiamo cosa fare” ha aggiunto. Innanzitutto il modello commerciale “dovrà cambiare dal volume al valore”.
“Dobbiamo lavorare sulla qualità e sull’immagine dell’azienda e non sui prezzi”. “Non intendiamo scatenare una nuova guerra dei prezzi: vogliamo stabilizzare i ricavi nel 2024, ridurremo i costi senza essere dirompenti”.

I ricavi da 6,8 miliardi scenderanno a 6,4 nel 2025 e risaliranno a 6,5 miliardi nel 2026, l’ebitda diminuirà nel 2022 per accelerare nel 2026 (da 1,3 a oltre 1,4 miliardi).

Rete Unica in 15-18 mesi

Con Labriola è intervenuto anche direttore finanziario Adrian Calaza, che ha affrontato anche il tema della Rete Unica. “Se tutti i tasselli andranno a posto ci vorrà un anno e mezzo”, ha detto.
“A fine ottobre è il tempo necessario per la documentazione vincolante, l’esecuzione richiederà circa 15-18 mesi, cercheremo di accorciare questo percorso ma si tratta di un progetto complesso e i tempi non sono al 100% sotto il nostro controllo”, ha spiegato Calaza descrivendo le tappe del piano che partono dalla separazione di Netco fino all’integrazione ipotizzata con Open Fiber.

Il piano di Tim, ha precisato Calaza, punta a concludersi con la creazione della rete unica, fondendo Netco con Open Fiber ma “siamo pronti a gestire tutti gli scenari”. “Abbiamo anche delle opzioni alternative, per una leva finanziaria sostenibile anche se la fusione con Open Fiber non dovesse avvenire, come la cessione di quote di minoranza in Tim enterprise o la quota in netco”.
“Prima di impegnarci in qualsiasi transazione ci sarà un confronto con le agenzie di rating”, ha chiarito.

“Lo scenario preferito non ve lo devo dire, ha ribadito a questo proposito Labriola, il migliore è la vendita a Cdp di Netco, per avere una parte di quella sinergia, ma per ballare il tango non si può essere da soli”. Per questo, ha spiegato ci sono anche altre opzioni sul tavolo. “Mio padre mi ha sempre detto, devi sempre avere un piano B” ma, ha precisato, non significa un minore impegno per realizzare quello che considera lo scenario migliore.

Consolidamento nel mobile

Il mercato delle tlc in Italia dovrà presto arrivare a un consolidamento e Tim vuole farsi trovare pronta. “Guardando ai dati in Italia si possono reggere 2 o 3 reti mobili, il mercato italiano non può reggerne quattro. Per questo il mercato andrà verso un market repair e noi, se perderemo l’integrazione verticale (con la cessione della Rete, ndr) potremo avere un ruolo, restando verticalmente integrato avrei più difficoltà” ha spiegato Labriola.
La ‘gradazione’ del market repair, ha ricordato il manager, può andare dalla condivisione delle reti al m&a puro.

Tim: Calaza, su dividendo decisione solo a fine anno

Tim non si sbilancia su un possibile ritorno al dividendo. “Non siamo in grado di rispondere a quella domanda, lo faremo dopo gli utili”, ha detto Calaza. “E’ una decisione che il cda prenderà con l’anno intero. Dipenderà dall’utile netto, oggi non siamo in grado di rispondere”. Calaza ha ribadito che l’obiettivo è di scendere sotto i 5 miliardi di debito e il resto potrà essere usato per la remunerazione degli azionisti.

Appuntamento al 4 agosto

Labriola ha chiuso l’incontro indicando la data di presentazione dei risultati dal secondo trimestre. “Ci rivediamo il 4 agosto e lì vi dimostreremo che siamo in grado di passare all’execution” dei nostri piani, ha concluso.

In quella data annunciate anche le novità sulla trattativa con Dazn, in tema di rinegoziazione dell’accordo siglato per ritrasmettere le partite di Serie A. “Stiamo parlando ma non abbiamo ancora finalizzato nulla” ha spiegato il manager.