Dopo settimane di tira e molla, l’imprenditore fa saltare l’accordo da 44 miliardi
Alla fine lo strappo è arrivato: Elon Musk ha deciso di ritirare l’offerta da 44 miliardi per acquistare Twitter. La comunicazione è arrivata dalla Sec, la società che controlla la Borsa Usa.
E come previsto, Twitter non è rimasta a guardare e ha subito annunciato l’intenzione di avviare una causa contro Musk.
“Non rispettati gli obblighi contrattuali”
In una lettera inviata all’ufficio legale del social Musk accusa Twitter di “non ha rispettato i suoi obblighi contrattatuali” e non aver fornito le “informazioni commerciali richieste”.
“A volte Twitter ha ignorato le richieste di Musk a volte le ha respinte per motivi che ci sembrano ingiustificati e in altre occasioni ha fornito informazioni incomplete o inutilizzabili”, si legge ancora nella missiva di cui la Sec ha ricevuto una copia.
Gli account fake e i dati non verificabili
Come anticipato dal Washington Post, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i dati forniti da Twitter sugli account spam, non verificabili secondo Musk e il suo team.
Musk aveva chiesto queste cifre da diverso tempo ma il consiglio di amministrazione aveva accettato di comunicargliele soltanto un mese fa proprio nel tentativo di superare l’impasse e avviare l’accordo verso la chiusura, con il voto degli azionisti sull’acquisizione atteso agli inizi di agosto.
Non solo, Twitter aveva accettato di concedere al miliardario l’accesso alla sua intera ‘firehose’, ovvero l’enorme ammontare di dati che include anche gli oltre 500 milioni di tweet postati ogni giorno.
Tutto inutile, a quanto pare.