Papa Francesco durante la visita a Malta (foto Ansa)

Scalfari, il ricordo del Papa: innamorato del suo lavoro, lascia un solco nel giornalismo

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Papa Francesco ricorda Eugenio Scalfari. Lo fa con un lungo testo pubblicato oggi su Repubblica e su La Stampa.
“È stato per me un amico fedele”, scrive Bergoglio, descrivendo Scalfari come “un uomo di straordinaria intelligenza e capacità di ascolto, perennemente alla ricerca del senso ultimo degli avvenimenti, sempre desideroso di conoscenza, e di testimonianze che potessero arricchire la comprensione della modernità”

“I nostri colloqui erano piacevoli e intensi, i minuti con lui volavano via veloci scanditi dal confronto sereno delle rispettive opinioni e della condivisione dei nostri pensieri e delle nostre idee, e anche da momenti di allegria”, ricorda ancora il Pontefice. Che a proposito delle riflessioni condivise con il giornalista aggiunge: “Si professava non credente, seppure negli anni in cui l’ho conosciuto io riflettesse profondamente anche sul senso della fede. Sempre si interrogava sulla presenza di Dio, sulle cose ultime e sulla vita dopo di questa vita”.

L’amore per il giornalismo

“Intellettuale aperto alla contemporaneità”, “mai nostalgico del passato glorioso, bensì proiettato in avanti, con un pizzico di disillusione ma anche grandi speranze in un mondo migliore”, aggiunge ancora Papa Francesco.
“Era entusiasta e innamorato del suo mestiere di giornalista. Ha lasciato un segno indelebile nella vita di tante persone, e ha tracciato un solco professionale su cui molti suoi collaboratori e successori stanno procedendo”, rimarca.

“Da oggi ancora di più conserverò nel cuore l’amabile e prezioso ricordo delle conversazioni avute con Eugenio, avvenute nel corso di questi anni di pontificato. Prego per lui e per la consolazione di coloro che lo piangono.
E affido la sua anima a Dio, per l’eternità”, conclude Francesco.